Una ventina di giorni fa, con grande clamore nel mondo Web, è nato Google Instant, un sistema che consente di vedere i risultati di ricerca man mano che si digita una chiave nell’apposito spazio, risparmiando, secondo gli esperti, dai 2 ai 5 secondi per ogni ricerca.
Ora però viene fuori che Google Instant ha una ben nutrita lista nera, con termini in teoria osceni e pericolosi, che non permette alcun suggerimento nel caso in cui l’utente digiti parole come “orgasmo”, “autoerotismo”, “Pamela Anderson” (la quale sarà particolarmente contenta di essere stata catalogata come “termine osceno”).
Insomma Google eserciterebbe una censura sulle nostre intenzioni di ricerca, soprattutto per tutelare gli utenti più giovani, stando a quanto dichiara un portavoce.
Peccato che i New Pornographers siano una band e non una chiave per una ricerca pruriginosa.
Se proprio Google vuole tutelare l’innocenza dei giovani farebbe meglio a censurare i nomi di molti politici italiani.