Lo sciopero nazionale promosso dalla Cgil per tutta la giornata lavorativa di martedì 6 settembre, tra gli altri disagi, non consentirà al Corriere della Sera di essere presente nelle edicole di tutt’Italia. I lavoratori poligrafici responsabili della stampa del quotidiano, infatti, non hanno garantito la pubblicazione del numero di domani come in precedenti occasioni; ad aggravare la situazione, inoltre, il fatto che invece la maggior parte degli altri quotidiani sarà regolarmente in edicola.
Una situazione che non è stata affatto presa bene da Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere, che con un pezzo apparso sulla prima pagina di oggi e pubblicato anche sul sito web Corriere.it ha duramente attaccato la segretaria nazionale del sindacato Susanna Camusso, accusata di aver preso in prima persona la decisione e di aver minacciato un ulteriore sciopero nel caso in cui si fosse tentato di far uscire ugualmente il giornale utilizzando le maestranze non aderenti allo sciopero.
“Un atto grave e discriminatorio – ha denunciato De Bortoli – Ho chiesto al segretario della Cgil di esaminare la possibilità di una deroga. Com’è sempre accaduto. Le ho fatto notare che altri giornali, pur con molti dipendenti aderenti alla Cgil in sciopero – seppure in percentuale inferiore ai nostri -, appariranno regolarmente in edicola. Il Corriere no. Non ho ricevuto risposta. Educazione a parte, mi è sembrato di cogliere nelle parole della Camusso un fastidio nei confronti delle critiche e delle posizioni del Corriere che mi ha sorpreso e amareggiato. Ci siamo sempre comportati in maniera corretta con la Cgil, pur non condividendone alcune scelte. Nell’impedire l’uscita del giornale Susanna Camusso scrive una pessima pagina della sua gestione. Nega i diritti di altri lavoratori e, soprattutto, dei lettori. Già, i diritti. Ne parlerà dal palco di Roma, domani, segretario?”