I vini spumante
I vini spumante sono quei vini che per legge devono contenere dell'anidride carbonica ottenuta da fermentazione ad almeno 3,5 atmosfere o bar. La pressione interna del vino nella bottiglia è quindi abbastanza sostenuta, tanto è vero che le bottiglie, soprattutto se tenute a temperature ambiente o calde che aumentano la pressione, possono andare incontro a rottura anche se non urtate o fatte cadere. Per questo si è dovuto ricorrere a degli accorgimenti.
La bottiglia Champagnotta
Come è facile intuire la bottiglia Champagnotta trae la sua origine dalla parola Champagne, ed è nata per contenere questi vini spumantizzati, e successivamente tutti gli spumanti, che hanno una pressione interna tale da risultare pericolosa per l'integrità di una bottiglia normale.
La Champagnotta è stata quindi studiata per le esigenze dei vini spumanti e presenta molte caratteristiche particolari.
Cominciamo dal colore, verde scuro nella maggior parte dei casi, in modo da bloccare i raggi luminosi ultravioletti che potrebbero attivare delle precipitazioni acide nel vino, come la tartarica, in quanto trasmettitrici di energia. Queste precipitazioni sono assolutamente naturali e normali nel vino, come viene descritto nella sezione dedicata alla conservazione.
Altra caratteristica è lo spessore, notevolmente maggiore, del vetro, perché chiaramente deve sopportare una pressione esterna maggiore.
Il fondo è del tutto simile a quello della bordolese, ma sempre con uno spessore maggiore, con una protuberanza conica molto accentuata. Ma a differenza delle bottiglie utilizzate per i grandi rossi della costa occidentale, la sua funzione non è quella di agglomerare e concentrare i depositi, in modo che non finiscano nel bicchiere, ma quella di distribuire la pressione in modo che non schiacci il fondo e lo rompa. Con un fondo piatto infatti, la pressione spingerebbe l'intero fondo, che essendo saldato, salterebbe al primo aumento di pressione.
Le spalle sono scoscese e snelle, in quanto non devono trattenere depositi e dovono inoltre far fluire regolarmente il vino nel bicchiere, senza creare turbolenze che agiterebbero ed ecciterebbero le bollicine.
L'apertura della bottiglia poi ha un rigonfiamento che non si trova nelle altre bottiglie da vino, ma bensì in quelle della birra. Questo perché tutti gli champagnes, e i grandi spumanti ottenuti con il metodo classico, subiscono una seconda fermentazione in bottiglia, e il vino fermo inizialmente è tappato con un tappo a corona, che come quello della birra ha bisogno di avvolgersi al rigonfiamento per chiudere ermeticamente. In questo modo è molto più semplice riaprirla quando si dovrà effettuare l'operazione di degorgement, ovvero l'aggiunta dei lieviti per la seconda fermentazione.
La tappatura
La tappatura dei vini spumanti è del tutto particolare, come tutti sappiamo, e deve essere effettuata con speciali macchinari che consentano l'inserimento del tappo a fungo agendo contemporaneamente con forze di compressione e trazione sul tappo.
La bottiglia quindi ha uno spessore maggiore proprio nel punto di tappatura per consentire anche l'inserimento della gabbietta do sicurezza, che serve a tenere ben saldo il tappo che potrebbe comunque saltare, nonostante sia progettato per resistere alle alte pressioni, in caso di riscaldamento eccessivo del vino o di urto, fenomeni, entrambi, che determinano un aumento di pressione.