Lui si chiama Jack e si divide fra il fare cappuccini in un bar per riccastri londinesi, e il suonare in una band, nella speranza di sfondare da qualche parte in questo rotante mondo.
Arriva la manager, con uno scatolone zeppo di nuovi costumi da bagno, tutti da appendere sugli hangers – stampelle o crucce fate voi – ed esporre sugli stand.
Mischio un silenzioso che palle, a una sana curiositá di vedere cosa le mie ricche pollastre si infileranno, per andare a sculettare su qualche atollo sperduto dell’oceano.
Tiro il box verso il tavolino per appoggiarci poi i costumi, e mi si strappa un lembo dello scatolone di cartone, sto per frullarlo via, quando mio viene in mente un’idea.
Premetto giá partiamo dal fatto che sono un grafico e quindi sto sempre a pastrocchiare qualcosa, in piú mi piace “intrattenermi” e non fate pensieri sporchi!
Oppure fateli se volete, chissene.
Prendo il pennarello con cui sto spuntando i pezzi nella scatola e inizio a disegnare sul cartone il davanti della famosa borsetta di Chanel:
Jack dal suo bar – che é adiacente al mio beachwear corner – si sporge dal bancone di marmo italiano color champagne, e mi fissa ridendo come uno Cheshire Cat – quando hai pausa? – mi chiede bisbigliando piano per non farsi cioccare.
- Fra poco.
- Che stai facendo?
- Una Chanel bag.
- Allora dopo portamela qui!
A pausa mi siedo al suo bar e lui osserva il mio disegno, si rigira il pezzo di cartone, annuisce fra se e se e mi dice – lasciamela qui.
Io e Jack siamo il braccio e la mente, io parto e lui finisce, lo amo!
Ha poi un accento truly British and aristocratic.
Si fa dare nastro e sticker e si mette all’opera fra un caffé e un altro, di nascosto mentre se la ride sotto i baffi.
A pausa pranzo ritorno e lui mi fa sedere e poi mi dice – la vuoi una Chanel?
Io giá me la rido, e lui mi mette davanti una copia perfetta della mitica borsetta, ma in cartone e con la famosa catenina d’oro … fatta con un nastro oro.
Se l’é disegnata, decorata, e rimepita con carta velina per dargli dimensione.
Io me la metto sotto al braccio e mi guardo allo specchio, la mia collega accanto mi canzona ma con un pizzico d’invidia.
Jack ride e mi chiede se mi piace.
Credetemi é il piú bel regalo che un ragazzo mi abbia mai regalato!
Chissene che non é la vera, il solo pensiero che lui l’ha fatta per me, che io abbia dato il la e lui abbia giocato con me mi delizia e sollazza.
La prossima volta ti regalo una Vuitton - mi dice prima di tornare a fare un altro cappuccino.
Sir Koala ringrazia e saluta.