Magazine Diario personale

La chiamavano Prozac

Da Patalice
La chiamavano ProzacSono il prozac della blogosfera.
L'ho scritto io, auto-definendomi, in risposta all'ultimo commento del post precedente.
Tutti a dirmi quanto entusiasmo trasmetto, e quanta carica ho e do; e la mia immaginifica mente, ha vestito me stessa, novella Wonder Woman, di un manto bianco e rosso [puro Natale style] ed una missione...il pensiero positivo.
Anche se, è una vita che le persone attorno a me, mi ricordano quanto sia sbagliato fare gli eroi, per una volta mi ci sento proprio: paladina del Natale, detentrice del miracolo della gioia e dell'affermazione.
Se mi vedeste nella vita reale, non incrocereste tanto facilmente la mia parte super heroe; mi sento più come una simpatica canaglia della cricca dei Cattivi Disney. 
La chiamavano ProzacL'insolente sincerità, la mancanza di filtro, l'ironia fulminea, la ferrea disciplina contro commiserazione e piagnisteo, la lingua tagliente e velocissima... Penso sarebbe più tutto questo che vedreste in me, piuttosto che la bomba di entusiasmo e colori, che dipingo in questi righi.
Ma non è vendita di fumo la mia.Non ritraggo qui una persona che non sono, alla quale non assomiglio ma vorrei; io sono lei, ma edulcata dalla parte istintiva ed animalesca. 
E questo, da prozac quale sono, mi ha resa personaggio oltre la persona.E mi sta bene.Mi piace questa duplicità che non ha ambivalenze, ma un senso unico pazzesco, con due lati paralleli dirimpettai che si conoscono benissimo e che non potrebbero essere più differenti! 
La chiamavano ProzacQuindi si, cari i miei lettori, sono stra felice che arrivi il Natale, amo quest'atmosfera consumista, e non potrei vivere senza il dolce peso di usanze e traduzione. 
...però il primo film veramente natalizio che ho visto, "Ogni maledetto Natale", è una cagata pazzesca, nonostante la presenza, sempre gradita, di Cattelan.
Niente, nel weekend si recupera: almeno un paio di film di quelli giusti, e pure una cena per gli auguri... 
It's [ancora] Christmas time!Ah, le foto degli interni sono proprio casa Patalice... C'ho l'albero figo davvero, non come quelli che se la raccontano!

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