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La chiesa del cabriolo

Creato il 12 marzo 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1

L'ALTRA GAZZETTA
"Chiese e cantieri: lavori in corso", così, tra i soliti tentati furti e una assicurazione di non chiusura da parte dell'Agenzia delle Entrate che poco assicura, titola oggi la Gazzetta di Parma.
Dunque, "Chiese e cantieri: lavori in corso", sottotitolo: "Operazioni urgenti, risistemazioni, recuperi in San Pietro, Chiusa Ferranda e Cabriolo". Ad illustrare il tutto ecco le foto dei ponteggi sulla facciata di San Pietro e di una poco rassicurante scavatrice che interviene al Cabriolo.
La chiesa del Cabriolo, che per dirla giusta è quella di San Tommaso di Cabriolo, apparteneva all'Ordine religioso cavalleresco dei Templari, e, probabilmente, le ragioni della sua fondazione vanno ricercate nelle donazioni di proprietà terriere verso il Tempio che coinvolsero alcune delle più prestigiose famiglie parmensi. La magione dovette inizialmente essere una dipendenza dalla domus di Santa Maria Maddalena di Toccalmatto, da cui successivamente si distaccò.
Nello stesso sito un primo oratorio era già attestato nell'XI secolo ma fu il passaggio all’Ordine del Tempio, avvenuto alla fine del XII secolo, che dette impulso alla realizzazione di una nuova costruzione. La tradizione vuole che la chiesa venne intitolata al vescovo di Canterbury all’indomani della sua esecuzione (1170), per celebrare degnamente la memoria di un suo passaggio da Cabriolo avvenuto nel 1167. Oltre alla Rotonda, esisteva anche un ospedale; nel 1230 nel Capitulum seu Rotulos Decimarum della diocesi di Parma, sotto il vescovo Grazia, veniva citata l’Ecclesia de Cacobrolo in plebe Burgi Sancti Domnini. Del periodo templare rimane solo parte dell’abside, poiché dopo il processo, nel 1309, la magione venne saccheggiata e data alle fiamme. Perciò, nonostante il passaggio ai all'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, il complesso dovette rimanere per diverso tempo in stato di semi-abbandono, ma tra la fine del XIV e il principio del XV secolo i nuovi padroni ricostruirono la chiesa riutilizzando parte dell’edificio originario. I cavalieri di Malta mantennero la commenda di San Tommaso fino alle soppressioni napoleoniche quando passò nelle mani di proprietari privati.
La rilevanza architettonica della chiesa ne fa uno dei più insigni oratori cavallereschi dell'Emilia Romagna: San Tommaso mostra ancora oggi nella parte absidale in mattoni i resti della rotonda templare scandita da archi ciechi e decorata da monofore, quella centrale è l’unica originale. La chiesa è costruita in mattoni a vista, con navata unica a pianta rettangolare e facciata a capanna, che venne profondamente ristrutturata nel 1816.
Diverse furono le fasi costruttive che coinvolsero l'edificio: in particolare la prima, di matrice chiaramente romanica, relativa alla muratura dell’abside che precedentemente apparteneva alla chiesa a pianta rotonda del periodo templare. Invece, la navata e la facciata furono costruiti dai Gerosolimitani seguendo un gusto d'impostazione gotica che dovettero riedificare anche il convento adiacente.
La ricostruzione quattrocentesca della chiesa venne conclusa probabilmente con la decorazione pittorica di cui rimangono ancora importanti tracce sulla parete sinistra dell’aula, mentre non si conoscono precedenti testimonianze artistiche.http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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