La prima considerazione da fare è notare come lo spirito di questa chiesa sia l'onore. Nella Bibbia la veste era simbolo di onore e rispetto. Se dunque l'aver attribuito questa virtù a Sardi non è arbitrario, dobbiamo trovare nella lettera qualcosa che richiami la veste. Nello schema in calce ho riportata la lettera integralmente, per cui non vi sarà difficile controllare e leggere che si parla di alcuni che non hanno macchiato le loro vesti, che non hanno perso cioè il loro onore. Già questo prova che il mio schema, ancora una volta, funziona e non ci porta in ambiti forzosi. Ma c'è di più. La veste, dunque l'onore, ricorre anche nel sigillo che accompagna Sardi, cioè il quinto. Infatti qui si parla della veste candida dei martiri, consegnata loro per la fedeltà dimostrata, oserei dire per l'onore che li contraddistingue. Inutile aggiungere altro. Credo sia sufficiente dire che non può assolutamente essere una caso qualora aggiungiamo queste nostre ultime osservazioni alla lunga lista di quelle già fatte. In Apocalisse esiste questa struttura, questa chiave di lettura.
Adesso, però, occupiamoci di un altra coincidenza. Nell'articolo linkato leggerete, se non lo avete già fatto, che io suppongo -e provo- che i vari sigilli, trombe e coppe non si distribuiscano a pioggia. Ogni sigillo, come ogni coppa, agiscono in una particolare chiesa seguendo l'ordine degli stessi e delle stesse. Per cui il primo sigillo con la prima chiesa etc. Finora ho trovato solo conferme. Vediamo se anche Sardi ne dà. Prendiamo la parola chiave della lettera. Prendiamo il termine morte. All'angelo viene detto che ti si crede vivo, ma in realtà sei morto. Inoltre gli viene data la missione di rinvigorire ciò che sta per morire. Morte, quindi, è una parola chiave. Bene se la mia associazione dei vari sigilli, come coppe, funziona, dobbiamo trovare una corrispondenza. E infatti c'è, ed è nello squillo di tromba e in quanto in esso accade. Lì leggiamo che gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno (vedi schema in calce). Vedete, una parte del contenuto della quinta tromba udita in Sardi parla di morte come nella lettera, e lo fa quasi fosse contrappasso se consideriamo il contenuto del quinto sigillo. Spero che anche i lettori, dopo tutte le prove che ho fornite circa la bontà del mio schema di lettura, si siano convinti che tutto ciò non è attribuibile al caso, ma a una precisa volontà dell'evangelista.
Ma c'è di più. Credo, infatti, che possiamo incrociare il dato storico con il contenuto della quinta tromba che, ripeto, non è udita indistintamente da tutte le chiese, ma solo in Sardi. Questa città sorgeva in una zona che aveva uno strapiombo impressionante. Esso costituiva una parte fondamentale delle sue difese, tanto che era ritenuta inespugnabile. Questo dato morfologico ben si sposa con quanto troviamo scritto nella quinta tromba circa il pozzo dell'abisso Non ci è dato di sapere se l'evangelista abbia preso spunto dalla conformazione del terreno, certo è che è possibile, alla luce di tutto quanto detto in precedenza, che i vari sigilli , trombe e coppe non si distribuiscono a tutte le chiese, ma seguono un ordine ben preciso.
CHIESA SARDI
SIMBOLO TERRA
LETTERA
1 All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi:
Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le
sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto. 2 Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. 3 Ricorda dunque come hai accolto la parola, osservala e ravvediti, perché se non
sarai vigilante, verrò come un ladro senza che tu sappia in quale ora io verrò da te.4 Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne sono
degni. 5 Il vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti,
non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. 6 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. (Ap.
3,1-6)
SPIRITO ONORE
SIGILLO
9 Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che
gli avevano resa. 10 E gridarono a gran
voce:
«Fino a quando, Sovrano,
tu che sei santo e verace,
non farai giustizia
e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della terra?».
11 Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di
servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.
TROMBA
Il quinto angelo suonò
la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; 2 egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande
fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. 3 Dal fumo
uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. 4 E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli
uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 5 Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un
uomo. 6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma
non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.
7 Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello
degli uomini. 8 Avevano capelli, come capelli di donne, ma
i loro denti erano come quelli dei leoni. 9 Avevano il
ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. 10 Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far
soffrire gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era
l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
COPPA 10 Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e11 bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.