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La Chimera

Creato il 09 luglio 2012 da Greta
 Ogni tanto, capita nei discorsi di sentir pronunciare la parola "chimera" per intendere un sogno di difficile realizzazione.  Tuttavia, nel mondo greco antico la chimera era un terribile mostro, generato da altri due esseri mostruosi: Tifone, il cui corpo gigantesco culminava in cento teste di drago e che giace relegato sotto Ischia o la Sicilia, ed Echidna, per metà donna bellissima e per metà orribile serpente maculato che viveva in un antro in Lidia, cibandosi della carne degli sventurati viaggiatori Tifone ed Echidna, oltre a Chimera, generarono Cerbero, cane infernale dalle tre teste, la famosa Idra uccisa da Eracle, e Ortro, un feroce cane a due teste guardiano delle mandrie del gigante Gerione.
 La Chimera viene rappresentata in diversi modi. Esiodo, nella sua Teogonia, afferma:

fuoco spirava, immane era, tremenda, veloce nei piedi, gagliarda. Essa tre teste aveva: la prima di fiero leone, l'altra di capra, la terza di serpe, d'orribile drago.

La Chimera

Chimera secondo Esiodo


 L'Iliade, invece, riporta notizie parzialmente diverse:

Lion la testa, il petto capra, e drago la coda;
e dalla bocca orrende vampe vomitava di foco


La Chimera

Chimera secondo l'Iliade


 Dunque entrambe le versioni concordano nel fatto che la Chimera fosse l'unione di tre animali, il leone, la capra e un drago (o serpente), nonostante ci sia discordanza sulle parti del corpo che l'essere mostruoso avesse preso da questi tre. E' certo, però, che la Chimera prende nome dal tratto che la differenzia dai suoi genitori, ossia dai suoi tratti caprini. Infatti, il nome originale greco Khimaira significa "capra". Tuttavia, la capra non è il solo animale significativo che compone la Chimera, ma essa, insieme agli altri due animali, veicola un preciso simbolismo: il leone rappresenta la forza, il calore dell'estate; il serpente è la terra, l'oscurità, e quindi l'inverno, la vecchiaia; la capra, infine, simboleggia il passaggio, la transizione, e si identifica con autunno e primavera.
Un'altra caratteristica della Chimera era che vomitava fuoco e fiamme e con il suo alito seccava tutta la vita vegetale. Per questo, allevata per molto tempo dal re Amisodaro, terrorizzava le coste dell' attuale Turchia, seminando distruzioni e pestilenze.Fu Bellerofonte, eroe da molti ritenuto figlio del dio Poseidone, a fermare le scorribande del mitico mostro. Con l'aiuto del cavallo alato Pegaso, Bellerofonte riusci a sconfiggere la Chimera immergendo la punta del giavellotto nelle fauci della belva. Il fuoco che ne uscì sciolse il piombo che uccise l'animale. 
 Alcuni mitografi, infine, ritengono che la Chimera fosse la personificazione di un vulcano della Licia, abitato in alto da leoni, a metà costa da capre e alle falde da serpi.
Fonti: voce "chimera" alla pagina web http://www.miti3000.it/mito/mito/greca_c.htm#chimera; sito internet http://www.etr.it/castelli/novelle/chimera.htm.

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