La Chinese Super League prepara le basi per il futuro?

Chinese Super League: si è parlato spesso negli ultimi tempi della profonda trasformazione del sistema calcio in Cina. Complice la passione del Presidente Xi Jinping e, soprattutto, la volontà di poter proporre la Nazione come papabile sede per lo svolgimento di una futura edizione dei Mondiali di calcio, gli investimenti sul settore del calcio stanno decollando.

Le squadre sono ben lontane da una autosufficienza dal punto di vista finanziario e si appoggiano ancora sugl investimenti (spesso fatti per ottenere ritorni in termine di immagine, favori, relazioni), al punto che Nan Yang, direttore per la ricerca e la strategia della società Oceans Sport Marketing ha dichiarato: " Nessuno sa per quanto tempo saranno ancora disponibili ad investire nel calcio cinese o se smetteranno immediatamente quando la politica del governo non fosse più in loro favore. Se ciò accadesse, nasceranno molti problemi le cui soluzioni non saranno facili da trovare in breve termine ".

Eppure la spesa continua. Anzi, nonostante i segnali di indebolimento dell'economia locale, nella stagione 2015/16 ha avuto una vera e propria esplosione.

Il mese di gennaio ha portato dei veri e propri acquisti "pazzi", quelli tipici di chi vuole prendere una scorciatoia per fare un salto qualitativo sul mercato e colmare il gap esistente con gli altri. Lo dicono alcuni numeri, uno fra tutti il record di spesa della Chinese Super League, che nella stagione in corso ha attirato 181 calciatori (dato più basso degli ultimi 5 anni), ma con un costo complessivo di 321 mln di euro.

Poche le uscite, sia in termini di giocatori, sia di valore delle cessioni. Il tutto presenta un saldo netto della campagna trasferimenti negativo per 233 mnl di euro.

Per intenderci, questo dato porta la Cina ad avere il secondo saldo netto della stagione. Certamente a molta distanza dalla Premier League, ma contemporaneamente ad un valore che è 1,64 volte quello della Liga Spagnola e 4,2 volte quello della Serie A. Campionati, questi, in cui il valore assoluto degli acquisti è stato molto più elevato (si parla rispettivamente di 590 e 670 mln di euro), ma in buona parte bilanciato da quello delle cessioni.

D'altra parte il grafico appena riportato parla chiaro: a partire dal 2010/11 la media delle transazioni in entrata è cresciuta in maniera esponenziale. Se poi ci limitiamo all'ultimo triennio il dato è ancora più eclatante: i 91 mln di euro della stagione 2013/14 sono diventati 143 quella seguente (+57%) e ben 321 mln in quella corrente (+125%).

Contemporaneamente, come abbiamo osservato in precedenza, si è assistito ad una diminuzione del numero di calciatori acquistati, con un contestuale aumento del costo medio per atleta, passato dai 150mila euro del 2012/13 ai 427mila euro della stagione in corso

Come tutti gli appassionati di calciomercato ben sanno, il mese di gennaio 2016 è stato fortemente influenzato - almeno per quanto riguarda la Serie A, dagli acquisti delle squadre della Chinese Super League.

Gervinho e Guarin hanno di fatto consentito a Roma e Inter di "piazzare" le ultime operazioni, che per la modalità fatta (prestito con diritto di riscatto) consentono così ai due club di massimizzare il beneficio economico delle cessioni effettuate per sostenere il proprio Conto Economico e mantenere gli impegni con la UEFA.

Basterà questo rinnovato attivismo per raggiungere gli obiettivi che la Cina si è prefissa?