Vi avevamo già parlato della SOPA giusto due giorni fa, ma la protesta verso questa proposta di legge va ancora avanti in tutto il mondo nonostante si dica che sia stata sospesa.
Sospesa un corno, infatti sono giunte ieri sera le prime notizie della chiusura del colosso Megaupload (file sharing) e il corrispettivo Mediavideo (video streaming).
Nella rete girano tante supposizioni e amenità varie: LEGGETEVI IL COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DELL’FBI. Se siete persone pigre, potete leggere QUI tutti i capi d’accusa, per scoprire che le accuse riguardano anche il riciclaggio di denaro.
Andando avanti: finita la serrata di Wikipedia, ma per il 23 gennaio 2012 Facebook, Twitter e altri colossi di internet annunciano la sospensione delle proprie attività con uno sciopero contro la SOPA.
In conclusione: la serrata di Megaupload è stata drammatica, ma peggio è stata la rivolta isterica degli Anonymous che ne è conseguita, con l’attacco ai siti di FBI, Dipartimento di Giustizia USA, Universal Music, RIAA e altri, realizzando così un completo autogol.
Inoltre vorrei scansare i falsi moralismi di alcuni che dicono che “i problemi del diritto d’autore sono ben altri” (forse per coprire le proprie stupidaggini), come se le persone in questione non avessero mai scaricato un film da internet o usato Megavideo per guardarsi tutte le stagioni di Doctor Who.
Certo, i problemi del diritto d’autore sono ben altri, ma anche i problemi di internet sono ben altri, come il porno, la pedofilia, i siti che offrono puttane per serate piccanti. Così come i problemi dell’America vanno oltre al diritto d’autore, come il possesso di armi e la criminalità armata.
Riguardo a Megaupload guardiamo oltre: guardiamo a quelle persone che hanno sottoscritto account premium e che a causa di tutto questo non vedranno probabilmente MAI un rimborso e ora non dite “ecco, ma non dovevano fare un account premium per scaricare illegalmente film da internet” – come se non lo faceste tutti al buio della vostra cameretta illuminati solo dalla luce del vostro schermo – perché Megaupload era, prima di tutto, un file sharing e non certo di film. Per cui, se Megaupload ha chiuso, la colpa è anche di chi quei film li ha caricati.
COMMENTI (1)
Inviato il 21 gennaio a 21:02
sono riusciti a rovinare internet