La Cina ha iniziato a regolamentare intensivamente il settore delle terre rare dal 2010. Le sue misure politiche hanno accresciuto il processo di consolidamento del settore e il paese ha iniziato a costruire riserve strategiche di minerali. Queste politiche daranno alla Cina più potere per fissare i prezzi e per controllare l’offerta nei mercati internazionali. La Cina è il più grande produttore, consumatore ed esportatore di terre rare del mondo, con il controllo di oltre il 90% delle scorte globali. La produzione cinese di ossido di terre rare è aumentata rapidamente da un po’ più di 1.000 tonnellate nel 1978 a più di 100.000 tonnellate nel 2012. La Cina ha anche spostato con successo le sue manifatture lungo la catena di produzione. Le terre rare sono una componente critica di molti beni ad alto contenuto tecnologico e hanno molte applicazioni nel campo della difesa e degli armamenti.
Come parte della strategia di consolidamento, nel 2011 le terre rare sono state formalmente inserite sotto la supervisione del potente Ministero dell’Industria e dell’Informazione Tecnologica (MIIT). Il MIIT è l’artefice della politica industriale e un fautore del consolidamento. Il MIIT non ha solo il controllo sulla politica delle terre rare, ma ha anche il compito di plasmare lo sviluppo dei settori emergenti che guideranno la domanda di terre rare. Quindi, in generale, il MIIT è responsabile per l’industria mineraria; il Ministero della Terra e delle Risorse è responsabile per l’estrazione e lo sfruttamento minerario; e il Ministro del Commercio (MOFCOM) è responsabile per il commercio minerario. Per affrontare i problemi salienti nello sviluppo dell’industria delle terre rare, il governo cinese ha rafforzato la normativa. Secondo le “Linee guida” sull’industria delle Terre Rare rilasciate dal Consiglio di Stato nel maggio 2011, il governo – in conformità con la legge – rafforzerà il controllo sull’estrazione, la produzione, la distribuzione, l’importazione e l’esportazione. Il governo cinese ha stabilito un meccanismo di coordinamento inter-dipartimentale per il settore delle terre rare per fare piani globali e studiare la strategia, il piano e la politica nazionale e altre importanti questioni che riguardano lo sviluppo dell’industria. Lo Stato ha anche stabilito un ufficio per coordinare e proporre piani sull’estrazione, la produzione, le riserve, le importazioni e le esportazioni di materiali di terre rare.
La Cina continua ad attuare una politica industriale di vasto respiro per consolidare la produzione, limitare le esportazioni ed emanare normative ambientali. Ha stabilito un’associazione industriale nazionale per le terre rare con lo scopo di monitorare le attività di mercato, per creare un mercato equo e trasparente e proteggere gli interessi comuni di tutti i suoi membri, in particolare rispetto al fattore prezzo. Il lavoro preparatorio è stato avviato nel 2009 e il nuovo ente industriale chiamato Associazione dell’Industria delle Terre Rare Cinese è stato creato nell’aprile 2012 sotto l’egida del Consiglio di Stato. L’ente è composto da 155 sviluppatori cinesi di terre rare e imprese di fusione. La nuova associazione collabora col MIIT per condurre un nuovo ciclo di ristrutturazione e integrazione nel settore e stabilire anche un sistema di riserva di terre rare. All’ente sono stati anche affidati i compiti di attuazione delle quote di produzione e esportazione di concerto con il MIIT e il MOFCOM. Il sistema prevede visite improvvise e ispezioni in loco per assicurare che i piani delle direttive nazionali siano attuati ed eseguiti.
Il consolidamento del settore ha preso vigore negli ultimi anni con la chiusura di centinaia di miniere e l’acquisizione di molti piccoli produttori da parte delle maggiori società minerarie statali. La Cina ha consolidato l’industria nelle tre maggiori aree di produzione di terre rare, cioè le aree di produzione di terre rare leggere nel Baotou nella Mongolia Interna e Liangshan nel Sichuan, e nelle aree di produzione medie e pesanti nelle cinque province meridionali incentrate su Ganzhou nella provincia di Jiangxi. Come parte di questa strategia, istituti sostenuti dallo Stato hanno già iniziato ad acquistare e accumulare terre rare come riserve strategiche per le quali il governo cinese sta offrendo prestiti a tasso zero. Il Ministero della Terra e delle Risorse, che è incaricato dell’accumulo delle riserve, ha iniziato questo sforzo con un progetto pilota agli inizi del 2010 nella più grande regione di estrazione di terre rare di Baotou nella Mongolia Interna. Almeno 10 impianti di stoccaggio sono stati costruiti e vengono gestiti dalla Baotou Steel Rare-Earth (Group) Hi-Tech Co., controllata dal Governo, col supporto finanziario dei governi regionali e comunali. Recentemente il MIIT, il ministero incaricato delle politiche sulle terre rare, ha individuato 11 zone di estrazione delle terre rare nella provincia dello Jiangxi per accelerare l’accumulo in particolare di terre rare pesanti. Successivamente, otto grandi produttori minerari di terre rare nella provincia del Guangdong hanno firmato un accordo quadro con la Guangdong Rare Earth Industry Group per formare un’alleanza. Secondo il piano del governo provinciale, il gruppo industriale darà vita a joint venture nel tentativo di consolidare la gestione delle risorse di terre rare della provincia.Xu Guangxian, il “Padre delle Terre Rare” della Cina, è stato chiaro sulla costruzione di riserve strategiche di terre rare in Cina. È stato determinante nello spingere il governo su tali questioni politiche e nel suggerire che i maggiori produttori di terre rare come Baogang, Minmetals e Jiangxi Copper, eseguissero le strategie di accumulo di riserve. La mossa cinese di costruire riserve arriva nel momento in cui USA, Paesi dell’Unione Europea, Giappone e Corea del Sud, che sono tutti dipendenti dalla Cina per la fornitura di terre rare, hanno evidenziato la perentorietà della strategia dell’accumulo di riserve. Il grande successo della Cina nel settore delle terre rare è il risultato di attenti pensieri e considerazioni al più alto livello decisionale politico che ha costantemente facilitato la riforma nel settore. Queste politiche sono decisioni ben ponderate che sono direttamente collegate all’obiettivo di lungo termine di trasformare la Cina in una nazione innovativa entro il 2020 e in una potenza scientifica mondiale entro il 2050.
(Traduzione dall’inglese di Massimiliano Porto)