Magazine Politica Internazionale

La Cina non è solo smog: la Biofarm di Shanghai

Creato il 30 giugno 2014 da Pietro Acquistapace
P1070166

Le cucine

Sui mezzi d’informazione i disastri e le notizie brutte fanno notizia, spesso facendo apparire la realtà peggiore di quella che è davvero. Questo vale anche per la Cina, sovente in prima pagina per il suo tasso d’inquinamento, che in città come Pechino raggiunge a volte limiti difficilmente tollerabili. Eppure dietro a questa coltre di fumo esiste anche una Cina che pensa all’ambiente, lontana dal consumismo delle nuove classi medie, dalle idee belle e positive: come è appunto il caso della Biofarm, un vero paradiso alla periferia di Shanghai.

Situata nel distretto di Pudong, a circa 10 minuti d’auto dall’omonimo aereoporto, la Biofarm (conosciuta anche come OStore) vede la luce nel 2004 su iniziativa di Jane Tsao, mente instancabile ed anima del progetto. All’inizio era solo una fattoria a conduzione familiare, ma dai grandi propositi. Jane voleva infatti dare il via al movimento per l’agricoltura biologica in Cina. Oggi la Biofarm si estende su circa 40mila metri quadrati, coltivando diverse centinaia di specie diverse ed ospitando anche qualche animale tra cui capre, conigli e maiali. Un aspetto fondamentale delle attività della fattoria è il rapporto con il territorio e gli abitanti di Shanghai.

P1070155

L’ingresso

La Biofarm è infatti inserita negli organismi agricoli locali come la CSA (Community Supported Agriculture). I singoli cittadini possono inoltre iscriversi ad un programma che per 3 o 6 mesi porta loro direttamente a casa i prodotti della fattoria. L’obiettivo di Jane è quello di diffondere la cultura del biologico, insegnando alle persone a coltivare il proprio orto e riconoscere frutta e verdura di qualità, cosa non da poco in un paese come la Cina periodicamente colpito da scandali nell’industria alimentare. Altri cardini della filosofia della Biofarm sono il supporto alla produzione locale, anche in ottica della riduzione dei prezzi. L’attenzione verso la cittadinanza si manifesta anche nella disponibilità, e nella passione, di Jane a tenere vere e proprie lezioni di agricoltura a chi le richiedesse.

P1070171

Le varie attività

La ricerca della qualità delle colture della Biofarm ha portato al conseguimento di numerose certificazioni da parte dell’OFDC (Food Development Center), l’organismo cinese preposto. Sono poi stati riconosciuti gli standard IFOAM, una serie di regolazioni internazionali dei prodotti biologici adottate dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Unione Europea. Tra i clienti della fattoria oltre ad un numero sempre crescente di cittadini privati, sempre più interessati al mondo dell’agricoltura biologica, ci sono grosse aziende come Park Hyatt, Parkson e Global Plaza, senza considerare le numerose iniziative che la Biofarm tiene in collaborazione con la municipalità di Shanghai.

P1070160

Uno degli animali

Anche grazie al suo ottimo inglese Jane è diventata inoltre il punto di riferimento di molti occidentali residenti a Shanghai, che nella fattoria vedono un modo intelligente e divertente per conoscere meglio la cultura cinese ed il territorio in cui vivono. Ma lei non ha nessuna intenzione di fermarsi, come dimostra la realizzazione di corsi dedicati alla biodiversità, la creazione di orti biologici in diverse scuole – con il coinvolgimento degli studenti – e la collaborazione, in ricerche di lungo termine, con l’importante dell’Università Agraria di Nanchino, in particolare in collegamento con il dipartimento che si occupa di politiche agricole biologiche.

P1070163

L’interno di una serra

Se passate da Shanghai non esitate quindi a visitare questa bella fattoria biologica. Le indicazioni per raggiungerla possono essere trovate qui oppure sulla pagina Facebook della Biofarm. Avrete così anche l’occasione di fare due chiacchere con Jane ed imparare davvero tanto sul mondo dell’agricoltura biologica, in una Cina che forse non vi aspettavate di trovare.

P1070167

Le fragole della Biofarm

http://www.biofarm.cn/en/index2.html


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :