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Autore: Nicola LombardiTitolo: La CisternaPrezzo: 9,90€Editore: Dunwich EdizioniPagine: 193
Trama: Nuovo Ordine Morale. Una feroce dittatura militare. Un nuovo sistema carcerario estremo in cui le Cisterne rappresentano il terribile strumento per una radicale epurazione della società.
Giovanni Corte, giovane pieno di speranze, conquista l'ambito ruolo di Custode della Cisterna 9, nella quale dovrà trascorrere un anno. E comincia così per lui un cammino - inesorabile, claustrofobico, allucinante . lungo gli oscuri sentieri dell'anima umana, verso il cuore buio di tutti gli orrori che albergano fuori e dentro ciascuno di noi.
Buongiorno Entucci!
Torno finalmente con le mie recensioni e quale libro migliore, tra tutti quelli che ho acquistato al Salone del Libro di Torino, potevo scegliere? La Cisterna, di Nicola Lombardi.
Sono sempre scettica quando uno scrittore italiano si cimenta in storie così particolari che per quanto mi riguarda appartengono a pochi scrittori al mondo tra cui il grande Stephen King. Attenzione, non sto discriminando o insultando in qualche modo gli scrittori italiani, sia chiaro.
Ma sono in pochi ad avere così tanta inventiva e fantasia e uno tra questi è proprio Nicola Lombardi. Davanti allo stand della Dunwich, ero indecisa su quale libro acquistare. Colpita com'ero dalle copertine "oscure, misteriose e accattivanti", avrei voluto comprare tutto.
Ma mi sono lasciata consigliare dai ragazzi della Casa Editrice Dunwich. Cercavo un libro che non mi facesse chiudere occhio la notte, che mi facesse sobbalzare dalla poltrona al primo rumore strano; un horror psicologico, uno di quelli che ti cattura la mente e che può riuscire a farti dubitare quasi di te stessa e di quello che ti circonda.
Ed ecco che ho felicemente avuto poi tra le mani "La Cisterna". Il nome di questo bravissimo scrittore non mi era nuovo ma non riuscivo a ricordare dove altro lo avessi letto, finché gettando un occhio alle mie "scorte" di libri, non ho trovato "La notte chiama (e altre storie), che Nicola ha scritto insieme a Luigi Boccia.
Anche questo un libro fatto di incubi che ti strisciano addosso, graffiando pelle e anima che ho amato particolarmente. E quindi l'inizio della lettura di "La Cisterna", è stato ancora più sentito.
Mi sono immediatamente immedesimata nel personaggio Giovanni. Nella mia mente ogni immagine descritta o anche solo accennata, è diventata concreta, reale, regalandomi angoscia, sensazione di disagio, paura pura e semplice, timore senza per forza ricorrere a carneficine, sangue e roba simile.
Non ne ha bisogno: con "semplici" e ben studiate parole, con descrizioni che mettono alla prova la nostra immaginazione, l'autore riesce comunque a far sentire i lettori inermi, claustrofobici.
Il male, la sofferenza, il dolore... in questa storia ogni cosa sembra prendere vita avvolgendo il lettore in un vortice di sensazioni di ogni tipo.
Come classificare una storia come questa? Così, a primo impatto, mi verrebbe da dire che appartiene al genere post-apocalittico, ma farlo mortificherebbe tutto il libro.
Perché per quando mi riguarda non può e non appartiene a nessun genere preciso. Horror, mistery, thriller, psicologico... c'è tutto!
Nicola ci regala quello ognuno di noi può interpretare come una visione del futuro, di ciò che siamo adesso e di ciò che saremo. E parlo proprio di noi, dell'Italia e degli Italiani sempre più sottomessi al nostro sistema politico.
Non sono nessuno per "recensire" anche il lato tecnico di questo libro, ma l'ho trovato piacevolmente scorrevole nella lettura, mai dispersivo e perfettamente comprensibile.
Non voglio svelarvi troppo, un libro del genere va letto, va vissuto. In questo romanzo tutto è amplificato.
Avrete voglia di divorarlo dalla prima all'ultima pagina, senza interrompervi mai.
Sono orgogliosa di dire, per concludere, che Nicola Lombardi non ha nulla da invidiare ai più blasonati scrittore made in USA.
Mi dispiace solo constatare che proprio per questo, proprio perché ci troviamo in Italia, nella cara, vecchia, stupida e bigotta Italia, un romanzo come questo non ha purtroppo l'importanza che merita.
In America forse sarebbe già stato tradotto in molte lingue, sarebbe probabilmente stato preso in considerazione per farne un film.
Concludo facendo i miei più sentiti complimenti a Nicola Lombardi.
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