L’altro giorno stavo tornando da un viaggio di lavoro e in treno mi sono addormentata. Quando ho riaperto gli occhi ho capito che la mia fermata era già passata. Allora sono scesa alla prima stazione con l’intenzione di prendere il primo treno che mi riportasse indietro.Mi resi conto che ero scesa alla Città degli Scivolini. “Ma che luogo è?” mi chiesi. Una signora mi disse: “ma è sicura di voler venire proprio qui? Perché non si può tornare indietro”. “Ma che dice?” Esplosi io. Ma aveva ragione c’era solo un binario, quello del treno che arrivava e non c’era l’altro per ripartire. “Scusi signora..” – la rincorsi – “ma che città è? Come si fa a ritornare”. “È una città bellissima e divertente. Venga con me. Ma per andare via deve chiedere alle Sorelle, comandano loro qui”.“Ooooohhhh!” Esclamai alla vista di quello che mi si parò davanti.Nella Città degli Scivolini non ci sono macchine, moto, bici né strade ma solo scivolini. Di tutti i colori scorrono tra case, scuole e negozi. Dai più alti ai più bassi, dai più dritti ai più arzigogolati, dai più pericolosi ai più facili. Quelli rossi sono i più alti e i più strani con spirali in cui ti trovi a un certo punto a testa all’ingiù, ce ne sono anche serpentati e pieni di curve. Poi ci sono quelli gialli di difficoltà media senza spirali ma con qualche curvetta. Infine quelli verdi i più bassi e larghi, formato famiglia in cui ci stanno comodamente mamma, papà e figlioletti.Lì tutto è all’incontrario perché siccome i più bravi ad andare sugli scivolini sono i bambini sono loro che comandano. Sono loro che guidano. Ad esempio la mattina è normale che i bambini accompagnino i genitori a lavoro e poi vadano a scuola. Mentre ero lì ho visto una bambina che accompagnava la nonna a fare la spesa. La nonna diceva: “voglio fare lo scivolino giallo!”. “No, nonna lo sai che alla tua età non si può. Devi andare su quello verde.” “No, voglio quello giallo!” continuava a frignare la nonna. Allora la bambina “e va bene, però se ci vedono sono guai. E cerca di comportarti bene e non farti male”. Salgono tutte e due sulla scala semi alta. La nonna un sorriso a 44 denti dalla felicità per averla spuntata. Arrivata in cima la nonna si butta a tutta velocità e la bambina dietro di lei. A metà strada la nonna “Hai visto che ce l’ho fatta!” Ma alla doppia tt a causa della velocità e dell’aria in bocca le vola via la dentiera. La bimba subito dietro la prende al volo “Ma nonna!!” “Oops schusa”.Una cosa molto bella nella Città degli Scivolini sono le scuole al momento dell’intevallo. Ogni classe ha uno scivolino che parte dalla finestra e arriva nel giardino. Quando suona la campanella della ricreazione si vedono tutti i bimbi che si buttano giù dagli scivolini sembrano le cascate del Niagara.La signora che avevo incontrato alla stazione mi stava mostrando tutte le cose meravigliose di questa incredibile città e sarei rimasta ancora a lungo ma ero molto stanca. “signora ma come faccio a tornare a casa?”. “Bè per quello ci vuole lo scivolino magico e solo le sorelle lo sanno azionare, sono loro che comandano qui.” “Ah e dove le trovo?” “Vede quello scivolino più alto di tutti rosa? Sì? Bene deve prendere quello e la condurrà dalle sorelle.”Così feci e mi trovai in un giardino bellissimo dove stavano giocando due bambine bionde e mi è venuto subito di istinto dire: “come assomigliate alle mie nipotine!!!!”“E tu cosa fai con le tue nipotine?” Disse la più grandicella.Gioco e mi piace tanto farle ridere.“Ad esempio, che fai?” Mi interrogò la più piccina.Allora ho raccontato quando con le mie nipotine col passeggino investiamo chiunque sia sul nostro cammino o quando facciamo gli scherzi telefonici e quando corriamo come cavalle e avrei continuato ma loro mi hanno fermato. “Va bene abbiamo capito, ti crediamo. La bambina che è in te è ancora viva e fin troppo vegeta. Come mai sei qui da noi?”“Sono qui per caso e mi piace molto la vostra città ma ora vorrei tornare a casa”.“Va bene vieni con noi”.Mi portarono vicino a un grande albero che aveva scolpita sul tronco una scaletta.“Sali su questa scala e pensa al luogo in cui vuoi andare. Quando arrivi in cima troverai uno scivolo buttati e ti troverai a casa”.Mentre salivo la scala sul tronco lanciai un’ultima occhiata alla Città degli Scivolini. Era molto bella vista da lassù. Tutte quelle linee colorate che si intrecciavano tra le case mettevano molto buon umore.
Arrivata in cima pensai a casa mia, mi lascia scivolare e… battendo una discreta culata nell’atterraggio mi ritrovai di fronte al mio portone.