Magazine Diario personale

La città nella città

Da All_aria @all_aria



E' la città che avevo perso.
Circondata da un mondo cristallino e limpido, mi scopro basita, attonita, dinnanzi a realtà che forse mai comprenderò, a scelte discutibili o forse le uniche che quella vita può compiere, magari costretta, senza uscita.
E' la città nella città.
Io che in una sera come tante mi faccio la mia uscita, quella funky stavolta, e tra l' euforia della bella compagnia e qualche birra mi paralizzo letteralmente a fissare quei due ragazzi, semi nudi, volto scarno, sguardo basso, senza nulla se non l'uno per l'altro, abbandonati, senza un posto dove andare a dormire, senza una mamma che chiede loro "dove vai", rifiutati da una società che li vuole riflesso di uno stereotipo, di un' esistenza conformata, vittime dell' omologazione. Forse schiavi di qualche str**** cui vendere il proprio corpo, per mangiare, per vivere… Ed io; che dichiaro l' uguaglianza, che rifiuto le caste, che credo nella forza del mio agire, nel mio mondo fatato fatto di favole e di belle parole; mi sono sentita immobile!
Può una piccola realtà notata per un fugace momento sconvolgere il senso di ciò che ti circonda?
Vivo nella contraddizione, quella di una vita tanto professata all'insegna del giusto, moralmente giusto, dell'uguaglianza, del comunismo platonico, dell' idealismo, del "posso fare qualcosa", del vivere di pancia, delle forti emozioni e del poter contare sul calore di un affetto.
Sono solo un' egoista e non voglio più restare immobile

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :