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La classe di Obama da Lettermann e le lacrime della Polverini in consiglio regionale: “Abbiamo superato la soglia del ridicolo”. E meno male...
Creato il 20 settembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsortiAbbiamo visto Barack Obama da David Letterman. Nonostante le domande puntute dell’anchorman più famoso degli Usa, il Presidente non si è scomposto, non ha dato dei coglioni agli americani che non votano per lui, non ha dimenticato agende alla Casa Bianca, non ha ruttato, offeso, alzato il dito medio, scorreggiato, dato del frocio a Romney e soprattutto non ha detto che le repubblicane puzzano perché non si lavano. Ha detto che il presidente di un grande paese come gli Stati Uniti è un buon presidente se si occupa di tutti i cittadini non solo di una parte, ha detto che dalla recessione si esce insieme, contribuendo ciascuno secondo le proprie possibilità, ha difeso l’istruzione e la sanità e esaltato il ruolo del ceto medio. Ha detto che gli americani sono dei gran lavoratori, che non sono sfaccendati, rubagalline, mangiapane a tradimento, bamboccioni, perditempo matricolati. Ha difeso la sua politica che tende a mettere sullo stesso piano tutti i cittadini, criticando elegantemente quella repubblicana che invece vuole tutelare solo i ricchi. Mentre ascoltavamo Barack Obama, un presidente che abbiamo continuato ad ammirare anche dopo le critiche che gli sono piovute addosso dopo la sua elezione, come in un flash ci sono comparsi davanti agli occhi Formigoni e la Polverini, Gasparri e Bossi, Scajola e Brunetta e ci siamo detti: “Ma ‘sti cazzi!”. Eppure è così, eppure in Italia accade che Fioroni non vuole che Vendola partecipi alle primarie della coalizione perché ha provato a dire che Sora Elsa, sull’articolo 18, ha fatto un sacco di cazzate. Ma possibile che nel 2012, dopo venti anni di Berluspony forever dobbiamo ancora fare i conti con teste di cazzo simili? Eppure è così, la nostra dannazione continua nonostante Matteo Renzi de’ Medici, nonostante la bonomia di Bersani, nonostante D’Alema stia ancora brigando per far pagare a Mediaset lo 0,50 per cento di concessioni invece dell’1 per cento del suo bilancio, roba da far tremare i polsi al conte Dracula. A proposito della Polverini. Sembra che la governatora del Lazio si sia incontrata con la ministra dell’Interno per parlare di dimissioni e di elezioni anticipate. Apriti cielo. Sono insorti nell’ordine Gasparri, la Meloni e Gnazio che si sono precipitati dal Nano Bifronte in crociera per dirgli di convincere Renatina a non dimettersi. A perdere anche il Lazio loro non ci stanno proprio, chi gliele paga altrimenti le ostriche annaffiate con lo champagne e la Smart a mezzo servizio?
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