Appuntamento – sollecitato anche da qualche affezionato lettore – con la classifica dei libri più venduti della settimana. Non ci siamo ancora liberati delle Sfumature, ma sono lontane dalle le prime cinque posizioni e già questa è una discreta soddisfazione.
La cinquina di volumi compresi fra la decima e la sesta posizione ci riporta al successo dell’erotic-soft-hard-nonloso della James, in caduta libera ma ancora presente in sesta, ottava e nona posizione rispettivamente con le Sfumature grigie, nere e rosse. Facciamo appena in tempo a rammaricarcene, perché incontriamo – oltre al nuovo “Mettiamoci a cucinare” della Parodi, decimo – anche il nuovo romanzo di Daniel Pennac, che dopo averci fatto sognare con la saga dei Malaussene si dedica ad una storia fatta di sensorialità e sensazioni. “Storia di un corpo” sembra davvero intrigante.
Nell’accoppiata ai piedi del podio applaudiamo, in quinta posizione, un altro romanzo che dedica il suo titolo alla nostra fisicità. Si tratta di “Il corpo umano”, di Paolo Giordano, di cui abbiamo raccontato qui. Va sottolineato che la graduatoria non subiva ancora l’influenza, da sempre piuttosto rilevante, della presenza dell’autore alla trasmissione di Fabio Fabio, e che probabilmente le vendite del nuovo romanzo dell’autore de “La solitudine dei numeri primi” sono destinate a crescere ulteriormente.
Al quarto posto spicca Marco Malvaldi, con il convincente “Milioni di milioni”, prova di talenta narrativo ed umoristico di primissimo livello che ho adorato e già incensato qui. Incontrarlo così ben posizionato nella classifica dei romanzi più venduti è davvero un piacere.
Il gradino più basso del podio è appannaggio di “La danza dei draghi”, il nuovo capitolo della saga più familiarmente nota come “Il trono di spade” e che ne rappresenta “la terza parte del quinto dei sette volumi”. Il buon George R. R. Martin non ha colpe, le logiche editoriali tutte italiane qualcuna di più. Mi sono bloccato un po’, dopo essere entrato nella spirale del “non riesco a leggere niente di diverso” una volta spazzolati i primi quattro romanzi, e dovrò recuperare.
Sorprendente la seconda posizione: non perché Grossman non sia un grandissimo autore e neppure perché lo scrittore israeliano non abbia un pubblico di fedelissimi lettori. Il punto è che la trama di “Caduto fuori dal tempo” è senza dubbio un pugno violento nello stomaco accompagnato da un calcio sulla tempia, e non immaginavo potesse conquistare ugualmente l’attenzione di molti. Il dolore per la perdita di un figlio parla all’Universo.
Non c’erano dubbi. Mancherà la bella fanciulla irretita dal commissario, avremo fatto un paio di passi indietro sul fronte narrativo, ma Montalbano è sempre Montalbano e le sue vicende conquistano regolarmente e per distacco il primo gradino del podio. Accade anche con “Una voce di notte”, che chiude quasi inevitabilmente al primo posto.