Mappa di John White, 1585
Al largo della Carolina del nord c’è una piccola isola,Roanoke.
Davvero piccola,con i suoi 19 chilometri di lunghezza e i circa 5 di larghezza. Un fazzoletto di terra,davvero poco importante,anche storicamente,non fosse per il fatto che è stato il secondo insediamento inglese in America,attorno al 1583,ma anche e soprattutto per un mistero storico mai risolto,quello cella sparizione di 116 fra uomini,donne e bambini,della cui sorte non si è mai saputo più niente.
Questa storia inizia con un ardito navigatore inglese,sir Walter Raleigh,cui la regina vergine,Elisabetta I,aveva affidato il compito di colonizzare la Virginia,del cui territorio faceva parte,all’epoca,Roanoke.
Nel 1505 proprio Raleigh tentò una prima colonizzazione dell’isola,che ebbe un esito assolutamente disastroso;i suoi uomini,sbarcati sull’isola,ebbero da subito problemi con i nativi,che mal sopportavano la presenza di gente straniera sulla propria terra,a cui va aggiunta la inevitabile diffidenza verso gente che non si faceva scrupolo nel depredare di viveri e bestiame gente che viveva solo grazie a quel poco che la natura offriva.
Gli scontri continui,le avverse condizioni climatiche finirono per indebolire il primo insediamento,tanto che di li a poco sir Francis Drake,famoso ex pirata e ammiraglio della flotta inglese fu costretto ad evacuare i superstiti,lasciando solo una guarnigione di 15 uomini a difesa del fortilizio presente sull’isola,in attesa di un nuovo insediamento.
Nel 1587 Raleigh tornò a Roanoke Island,con un nuovo consistente gruppo di persone;ma del presidio umano lasciato da Drake non venne trovata alcuna traccia.
Gli uomini,probabilmente uccisi dai nativi,erano scomparsi nel nulla;era il luglio del 1587,e di li a poco sarebbe nata Virginia,la prima bimba inglese a nascere sul suolo americano.
Virginia era la nipote del governatore dell’isola,White,nominato da Elisabetta I,che aveva seguito la nuova spedizione di Raleigh;l’uomo,ben presto,si rese conto che le particolari condizioni sia climatiche che naturali dell’isola richiedevano molte più attrezzature di quelle che i coloni avevano con se,e a malincuore decise di tornare in Inghilterra per approvvigionarsi.
Lasciò quindi i suoi uomini,sua moglie,sua figlia e sua nipote sull’isola e verso ottobre veleggiò con rotta l’Inghilterra;ma arrivato in patria dovette perdere molto tempo prezioso per convincere le autorità a farlo ripartire.Un atteggiamento,quello inglese,comprensibile alla luce della guerra che era in atto con la Spagna e che costrinse White ad armare due piccole navi cariche di beni di prima necessità che portò con se verso la rotta del rientro verso Roanoke.
Ma il destino era in agguato,e si presentò nelle vesti di navi francesi,che fermarono i due vascelli inglesi,li rapinarono di tutto ciò che contenevano,lasciando così il povero White in preda alla disperazione. L’uomo fu quindi costretto a rientrare in patria,dove le autorità proibirono al disperato comandante White di ripartire.Per tre lunghissimi anni White,come un topo in trappola,attese che dalla corte arrivasse un cenno che gli permettesse di tornare a Roanoke;e un giorno l’occasione si presentò quando il capitano Irish riuscì,grazie al finanziamento di alcuni mercanti,ad armare una spedizione,ufficialmente per portare aiuto alla colonia.
In realtà il furbo capitano sperava di poter esplorare la costa americana alla ricerca di nuove risorse,oltre che con il vecchio,mai tramontato sogno di mettere le mani su metalli preziosi.
A marzo del 1590 tre navi partirono da Plymouth,destinazione la Virginia;a bordo c’era White,ovviamente angosciato per la lunghissima assenza.
Il 18 di agosto le navi approdarono a Roanoke,dove i peggiori timori di White ebbero purtroppo conferma;nel posto dove aveva lasciato l’insediamento ora c’era un’altissima palizzata,segno che i coloni avevano dovuto difendersi probabilmente dagli attacchi dei nativi;ma dei coloni nessuna traccia.
Con la morte nel cuore,White,aiutato dall’equipaggio,esplorò il fortino,le abitazioni,i dintorni,alla ricerca di un segnale che indicasse dove i coloni si fossero diretti.
Ma del fortilizio restava solo la palizzata e le case,tutte in rovina,quasi che gli abitanti avessero lasciato tutto in fretta e in furia,fu solo ispezionando la palizzata che un uomo trovò una strana scritta: CROATOAN
Era il nome di un’isola vicina;venne esplorata,ma non si trovò alcuna traccia dei coloni.
Con la morte nel cuore,dopo settimane passate a cercare traccia dei suoi cari,White fu costretto a tornare in Inghilterra,dove morì poco più tardi,senza aver mai più saputo cosa fosse realmente successo a Roanoke.
Nei 15 anni successivi ci furono molte spedizioni verso l’isola,anche se,per la verità,solo quelle organizzate da Walter Raleigh si mossero con l’intento di accertare la verità;le altre erano spedizioni alla ricerca di terre vergini,di metalli,di ricchezze,anche se,per onor di cronaca,qualcuno cercò di capire cose fosse davvero successo nell’isola.
Gli esiti furono disastrosi;dell’insediamento colonico non venne più ritrovata alcuna traccia;e ad accrescere il mistero contributi il fatto che non venne ritrovato mai nemmeno un corpo di uno qualsiasi di coloni.
Nel 1607 gli inglesi crearono la prima colonia effettiva in America,a Jamestown;ma nonostante tutti i nuovi coloni si impegnassero nelle ricerche,degli sfortunati abitanti di Roanoke non si trovò alcuna traccia.
Dopo oltre un secolo,Lawson,un esploratore,visitò Roanoke e subito dopo Croatoan;qui i nativi gli raccontarono che oltre un secolo prima erano vissuti dei bianchi,che avevano fatto parte della tribù,unendosi in matrimonio con i nativi.
Lawson teorizzò che i coloni,dopo i tre anni di abbandono,senza l’ausilio della civiltà,avessero finito per unirsi ai nativi,regredendo a tal punto da dimenticare anche le loro origini.
Lo stesso Lawson lasciò scritto che aveva incontrato nativi con caratteristiche somatiche tipiche degli inglesi: carnagione bianca,capelli biondi e occhi chiari.
Da quel momento il mistero di Roanoke divenne assolutamente impenetrabile,e il tutto sarebbe finito nascosto nelle pieghe della storia senza la burla del 1937,quando qualcuno si divertì a disseminare nella Carolina pietre con fantomatici messaggi della figlia di White,che si rivelarono falsi.
Cosa accadde realmente a Roanoke?
Nel corso dei secoli sono state avanzate molte teorie.
-Quella del disastro ambientale,ovvero una serie di terribili tempeste,che avrebbe ucciso tutti gli abitanti dell’insediamento. Ipotesi che regge poco,soprattutto tenendo conto del fatto che questi eventi naturali avrebbero colpito solo gli uomini ma non le cose;come abbiamo visto,il fortino costruito dai coloni conservava ancora la sua struttura,ed era stato abbandonato,non distrutto.
-Quella dell’attacco dei nativi,la più probabile,ma che non spiega in alcun modo che fine abbiano fatto i corpi dei 116 appartenenti all’insediamento. A meno di non propendere per uno scenario in cui dopo l’attacco,i nativi,vincitori,abbiano portato via i corpi per qualche strano rituale.
-Quella di un’improvvisa e devastante siccità,che provocò l’inaridimento della zona;ipotesi suffragata da recenti studi sugli alberi dell’isola,che hanno evidenziato un periodo,attorno al 1600,di eccezionale siccità.Ma ancora una volta non spiegherebbe dove siano finiti i corpi dei coloni.
-Quella dell’amalgama con i nativi dell’isola,che. come abbiamo visto,era anche la teoria di Lawson,che non spiega però perché le successive spedizioni non abbiano trovato nessuno dei superstiti presso le tribù.
Mappa della VirginiaOgni teoria ha una falla,proprio per la mancanza assoluta di un segno,di una testimonianza,se si esclude la scritta Croatoan;secondo molti,tra l’altro,la scritta non era completa,ma composta solo da tre lettere,CRO.
Un mistero assoluto e insondabile,quindi.
Oggi c’è una teoria,molto accreditata,che dice che molti dei coloni si trasferirono verso Chesapeake,dove per un certo periodo si integrarono con i nativi. Poi,in seguito a liti territoriali,vennero uccisi,per la maggior parte,proprio dai nativi.
Gli storici sono giunti a questa conclusione basandosi sugli scritti di Jon Smith,il primo colonizzatore di Jamestown,che ebbe un lungo colloquio con il capo indigeno Powhatan,che raccontò di come avesse ucciso gran parte di loro,mostrando come prova parte di un moschetto.
Una parte consistente di coloni,appunto.Perchè un’altra parte,quella più piccola,venne inglobata dagli abitanti di Croatoan,come indicato da Lawson.
Due gruppi di coloni,quindi con due distinti destini.
Quale sia stato quello della piccola Virginia,è impossibile a sapersi.
Oggi,a Roanoke,sopravvivono tracce di insediamenti di molto successivi a quello fondato da White,da sua figlia e dagli altri 116 coloni;della piccola Virginia rimane traccia solo in una stele,che ne ricorda la figura come prima cittadina americana autoctona.
Appendice e curiosità
Sir Walter Raleigh non fu fortunato dopo il suo rientro in patria; l’uomo, che aveva contribuito in maniera determinante all’insediamento di coloni sul suolo della Carolina, organizzò a proprie spese delle spedizioni per accertare cosa fosse successo ai coloni svaniti nel nulla.
Si riempi di debiti, tanto da finire ben presto in prigione; accusato anche di aver cospirato contro Re Giacomo I, venne imprigionato con tutta la sua famiglia nella famigerata torre di Londra.
Fini decapitato;ingloriosa fu la sorte dell’uomo che tanto aveva fatto per la corona, incluso portare in Irlanda le rpime piante di patate e di tabacco.
Poco dopo la metà degli anni 30, nel secolo scorso, una serie di pietre incise con simboli vennero rinvenute nei terreni della Carolina: recavano parti di un testo scritto da Eleanor White a suo padre, nel quale la donna spiegava cosa realmente era successo ai coloni perduti. Con sospetta combinazione, vennero alla luce circa una quarantina di pietre, che servivano guarda caso a completare il racconto di Eleanor White.
Era uno scherzo, di pessimo gusto, come venne accertato agli inizi degli anni 40.
L’anello di Roanoke è probabilmente il più vecchio manufatto inglese trovato in strati databili in America del Nord. Gli strati hanno 400 anni,datazione al radio carbonio.. La decorazione sull’anello è registrata in Inghilterra a nome della famiglia Kendall. Un Abraham Kendall e un capitano Kendall erano sul libro di bordo del viaggio del 1585 di. L’anello è stato trovato a Croatan
Nella foto:L’ Elizabeth Elks’
L’ Elizabeth Elks’ il documento legale per la vendita del territorio indiano di Croatan, scritto nel 1802 ed è stato registrato nel 1823. È l’ultima prova di una proprietà indiana di Croatan. Sono stati trovati tredici documenti legali che liquidano la proprietà indiana, e questa è l’ultima testimonianza del possesso della terra da parte dei nativi.Tutti gli altri redatti erano intestai a europei.
La statua dedicata a Virginia Dare,prima cittadina inglese a nascere sul suolo americano, Roanoke Island