“Pan e Siringa” di Nicolas Poussin
Non c’è stanza che trattenga
Oscura o del buco
Mucchietti d’ossa
che sgomitano per rilassarsi
Apostoli in carcere
Assassini e Babbi Natale.
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All’ombra del palazzo di giustizia
Un tossico paga gli avvocati in natura
Ed entra nel loro naso
In incognito;
Legge poesie a congreghe di caccole
Un grande senato verderame
E promette di smettere
Di pensare al diritto,
Mentre il corpo che lo ospita
Ha preso il suo numero
E aspetta che la sua Coca sia fredda abbastanza
Per ficcarsela su per il naso
Che gli fa malissimo
E dove sembra ci sia un incendio.