Su la Repubblica Daniel Salvatore Schiffer con questa lettera: “Il 15 maggio 2011 colui che tutti immaginavano già presidente della repubblica francese è stato arrestato a New York per un fosco caso di violenza sessuale, tentato stupro, sequestro di persona. Qualcosa, tuttavia, irrita la mia coscienza di uomo libero, di uomo che ha a cuore la dignità umana più che qualsiasi altro valore morale: perché aver avuto la spudoratezza malvagia di esibire di fronte alle televisioni e ai fotografi di tutto il mondo, prima ancora che sia accertata la verità dei fatti, un Dominique Strauss-Khan spossato da ore di interrogatorio, umiliato pubblicamente, con i polsi ammanettati dietro la schiena, scortato da due poliziotti, al pari di un volgare criminale o di uno stupratore dall’aspetto di mostro? Quell’immagine è più che sufficiente ai miei occhi, se non proprio a discolparlo, quanto meno a dedicargli tutta la mia compassione. E dunque, quanto meno si conceda a DSK, prima del suo eventuale processo, la libertà condizionata: è il minimo per un uomo la cui colpevolezza non è stata ancora dimostrata!”
Ne parla Loredana Lipperini sul suo blog, qui.
Schiffer è fuori di testa ma fuori di testa di brutto. Con questo articolo di “compassione” si rende almeno almeno spiritualmente complice di Strauss-Khan. Poi si può anche pensare che Strauss-Khan sia un debole, che sia stato attirato in una trappola perché si sapeva della sua dipendenza maniacale verso il sesso; ma ciò non ci riguarda. Strauss-Khan è colpevole e non per la prima volta in un momento di (supposta) debolezza… e anche il momento di debolezza non merita la compassione, non come la intende Schiffer. [i.g.]
Chi volesse commentare può farlo su Lipperatura.