La comunicazione interrotta

di Raffaele Mantegazza
La preghiera è uno dei più alti gesti umani, la ricerca di un contatto con Dio, qualunque volto Egli abbia. La preghiera è la custodia di un senso ulteriore da dare alle proprie vite, la salvaguardia di un “di più” rispetto alla banalità quotidiana. La preghiera arricchisce il mondo, i credenti, i laici, gli atei, perché tiene vivo il senso di una ulteriorità, di una comunicazione non banalizzata e non mediatica. Finchè al mondo anche solo un essere umano pregherà ( e chi ci dice che anche i venti, i fiumi, gli alberi non preghino?) è ancora viva la speranza che il mondo possa sentire altre voci rispetto alla chiacchiera quotidiana. Per questo la strage dei fedeli colpti in Egitto ci ferisce, chiunque noi siamo e qualunque posizione abbiamo di fronte al problema della fede e della divinità. E’ una comunicazione con l’Oltre bruscamente interrotta, un sacro silenzio violata; è l’ennesima vittoria della prepotenza e dell’omicidio sul sussurro, sul silenzio, sulle sottili voci di chi parla piano con l’Altissimo.