La comunicazione politica online: 13 mesi di @mincoesione

Creato il 30 aprile 2013 da Lucioluci

Due giorni fa ha giurato il nuovo governo Letta dopo una gestazione belga, e due giorni fa è decaduto il mio contratto di collaborazione con le strutture del Ministro per la Coesione territoriale di Fabrizio Barca. Voglio dedicare un post alla fine di questa esperienza, come feci con “Volver“, il post che scrissi un anno fa al mio ritorno in Italia.

Ho avuto una gran fortuna nel trovare una struttura ministeriale molto leggera e con ampi spazi di manovra specialmente nel campo della comunicazione. Ho avuto dei grandi maestri, Silvia Zingaropoli per il lato ufficio stampa e Roberto Basso per quanto riguarda la strategia web.

Le leve della comunicazione online della Coesione territoriale

Il sito web

Il portale Coesioneterritoriale.gov.it è stato il centro dell’intera strategia online. Costruito in WordPress, in un anno ha ricevuto più di 243.000 visite da 142.000 visitatori unici che hanno visualizzato più di 797.000 pagine. Ho seguito personalmente l’aggiornamento dei contenuti del sito, ridisegnato l’homepage, curato la configurazione di nuovi plugin.

Tutto con uno sguardo all’usabilità (con il rispetto della legge Stanca) e al SEO (il sito in un anno è passato da un Page Rank 2 al più dignitoso 6).

I risultati? Più del 13% delle visite sono derivate dall’attività social, più del 48% dall’ottimizzazione della ricerca su Google. Parliamo quindi del 61% della totalità delle visite frutto dell’ottimizzazione del  ”rumore” attorno al portale. Più visitatori, più attenzione, più informazione, più trasparenza.

La home del portale su Google

Una chicca? Il portale della Coesione territoriale è l’unico portale ministeriale italiano ad aver configurato la “Google authorship“, diavoleria che collega un profilo Google+ ad una fonte di notizie e che permette, tra gli altri vantaggi, la visualizzazione di un avatar personalizzato nei risultati della ricerca su Google.

Le reti sociali

Ho sempre pensato che un’ottima rete sociale debba funzionare come una vera e propria rete da pesca: può e deve creare interazione, dialogo, offrire spazio alla trasparenza e diffondere informazioni ma, arrivando al punto, deve saper portare traffico al sito web di riferimento. Siamo stati presenti attivamente su Facebook e Twitter, assicurando comunque un presidio su Flickr (per gli album fotografici da offrire alla stampa) e Youtube (per videomessaggi o registrazioni di conferenze lanciate in diretta streaming).

Il primo cambio di marcia la scelta dell’avatar per Twitter, Flickr e Youtube: non più lo stellone, inflazionato e generico per i profili social governativi, ma le foto dei 3 membri dell’ufficio stampa. Sì, delle persone. Perché una cosa è parlare ed interagire con uno stellone ed una cosa è invece avere di fronte il viso del tuo interlocutore, creare un rapporto bidirezionale e basato sulla fiducia (sono come me). Vendere la verità è disarmante e abbatte numerose barriere, pregiudizi o imbarazzo, che possono influenzare la comunicazione tra cittadino ed istituzioni. E la verità è che l’ufficio comunicazione è operativamente formato da 3 persone, le stesse che interagiscono sui social.

La comunicazione sui social, anche fuori orario di lavoro, ha sempre privilegiato il dialogo con i fan/followers utilizzando un linguaggio mai complicato, non disdegnando l’ironia  e sfruttando al massimo le capacità dei diversi canali.

Se non state seguendo la diretta dal #Quirinale qui la nostra sugli incontri con la Ue sulla programmazione 14-20 coesioneterritoriale.gov.it/22-23-24-april…

— Ministro Coesione (@MinCoesione) 24 aprile 2013


Non sono mai stati utilizzati strumenti previsti ma sgradevoli come il ban di utenti o la moderazione/cancellazione di commenti ed interventi, tenendo bene in considerazione che una risposta o una spiegazione, se dovuta ad un singolo utente, è gradita ed apprezzata dall’intera comunità in Rete.

Semplificare grazie al web

La gestione degli accrediti stampa con Google Drive. Nell’organizzazione di una conferenza stampa sono vari i fattori ad entrare in gioco e che possono presupporre un notevole investimento di tempo e forze. Uno di questi è sicuramente la gestione degli accrediti stampa: raccolta ed organizzazione delle richieste. Abbiamo snellito notevolmente la procedura introducendo l’accredito online ed utilizzando allo scopo dei semplici form di Google Drive. Abbiamo quindi inviato ai giornalisti direttamente il link o integrato il codice di google nelle pagine del nostro portale, come in questo caso. Il risultato? Un file PDF con una pratica lista in ordine alfabetico dei giornalisti accreditati ad un determinato evento/conferenza.

La newsletter con la versione gratuita di MailChimp. La newsletter resta sempre un ottimo strumento di informazione (non comunicazione). Unidirezionale e definitiva, rappresenta una vecchia visione del web, quella che girava attorno alle mail e non alle persone intese soggetti attivi e produttori di informazione. Informazione come proiettile e non come comunicazione: quest’ultima restituisce continui feed-back e viaggia su una rete di rapporti che arricchisce il messaggio iniziale di contenuti e concretezza.

Clicca per ingrandire. L’analisi dei risultati dell’invio di una nostra newsletter. Tasso di apertura, percentuale mail non aperte e clicks. Per ogni valore il paragone con il dato medio relativo alle newsletter del settore

Nonostante tutto la newsletter ci permette ancora di raggiungere un target specifico ed interessato (la ricezione è infatti volontaria), un target di “nodi” di comunicazione ai quali spetterà il compito di ricevere, elaborare e rilanciare le informazioni raccolte. Abbiamo inviato la nostra newsletter utilizzando la versione gratuita di MailChimp (i sottoscrittori non superavano infatti le 2.000 unità), zero costi, solo vantaggi. Eccone un esempio.

I report social su Storify. L’ufficio comunicazione ha potuto anche contare con un account su Storify per la creazione di veri e propri report social in caso di conferenze ed eventi.

E le infografiche? Anche noi siamo stati contagiati dalla mania delle infografiche, vere e proprie narrazioni verticali ed a portata di scroll. L’abbiamo realizzata per riassumere il documento di fine mandato di Fabrizio Barca. La trovate sul nostro profilo Visual.ly

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