Rispondo e sento la sua voce, calda e musicale: quella di EMME, appunto.
Ormai quasi non ci si stupisce più, non è la prima volta, né sarà l'ultima. Telepatia.
Di Emme avevo già parlato a proposito della stoffina, in questo post e non credo di sbagliare se affermo che probabilmente la conoscete un po' tutte. Perché è una lettrice/commentatrice molto attiva e - posso aggiungere con cognizione di causa - un'esperta e valida consulente. E poi mi fa morire la sua autoironia, credo sia per questo che ci prendiamo tanto. Proprio poco fa, al telefono con lei, stavo ridendo delle sue battute caustiche, su se stessa!
- Le mie ovaie da museo... - ha detto. E io giù a ridere, con le lacrime.
Perché noi diversamente fertili siamo anche questo, siamo capaci anche di questo.
Non aggiungo altro, perché lei sa raccontarsi davvero bene e vi lascio perciò il piacere di conoscere la sua storia, di conoscere questa straordinaria guerriera, direttamente dalle sue parole.
Solo un'ultima cosa, quando ho riaperto la mail di maggio, quella in cui mi ha lasciato la sua storia, ho letto le ultime parole in calce all'introduzione, prima della storia. Le lascio qui, stavolta in apertura della sua conchiglia, perché, ancora una volta, mia cara Emme mi capiti proprio a cecio!
In becco alla cicogna per il percorso Fivet che stai per affrontare. Non avere paura, ci sono io, ci siamo noi e poi c'è LUI, il tuo amore. Non sarai mai sola, sorella.
Proprio quello di cui ho bisogno: una massiccia dose di energia positiva! * Comunicazione importante: Colgo l'occasione per farvi un ANNUNCIO, so che con Emme posso permettermi di prendere in prestito un parte del suo spazio. Sarò breve, ma ci tengo a darvi un paio di spiegazioni, ve le devo. Sto valutando la cosa, ci sto riflettendo su, ma credo di essere quasi giunta a una conclusione. La chiacchierata con Emme di prima mi ha aiutata a schiarirmi definitivamente le idee. Questo mese sarà in effetti molto delicato, pieno di me e di tutto quello che questa Fivet ci porterà, un'incognita dopo l'altra, da scoprire. Devo rimanere presente a me stessa e concentrata, per non perdere l'equilibrio, peraltro molto labile. Per questo ho deciso che per un mesetto circa metterò in pausa sia le conchiglie che le mail (intendo quelle in cui vi raccontate), per dedicare tutte le energie a questo mio percorso. Il punto è che mi sono accorta che non riesco a mettere confini o barriere tra me e l'esterno, in questi giorni sono troppo permeabile. Quel che leggo - su di voi, i vostri tentativi con la pma, le vostre storie - tutto questo mi entra troppo dentro, mi influenza e mi suggestiona. Perciò quando leggo il vostro dolore, in questo mio preciso momento, io non so staccarmene. A differenza di sempre, quando sono capace di applicare l'arte del sano distacco, io ora me ne impregno: la vostra sofferenza, il vostro fallimento, diventano i miei. Invece devo tutelarmi e proteggermi, cercare di essere positiva più che posso, perché adesso è il mio momento. E voglio dare il massimo. Sono certa saprete comprendere e accogliere questo mio bisogno di spazio vuoto, di calma, di momentaneo silenzio, così come io ho compreso e accolto (e tornerò presto a farlo) il vostro bisogno di condivisione e ascolto. Tutto riprenderà coi soliti ritmi non appena trascorso il ciclone fivet, tornerò ad esserci per voi come prima, con gli occhi, le orecchie e il cuore. Tornerò a leggere e a rispondere con piacere immenso alle vostre mail, tornerò a pubblicare le vostre conchiglie. Ma ora sono io quella che ha bisogno del vostro sostegno e del vostro calore. Grazie a tutte :)
LA CONCHIGLIA DI EMME
*
Dal lungo limbo che ancora mi separa dal mio sogno di maternità, sento il rumore delle onde. Anch'io come voi su questa spiaggia. Una conchiglia in cerca della sua perla. Trentasette è la mia età anagrafica, quarantasette è la mia età biologica, ventisette sono gli anni che dimostro. A 35 anni, dopo l'università, sogni infranti, amori finiti ed altri sbattimenti, incontro improvvisamente l'uomo della mia vita. Lui è più giovane di me di sei. Dopo meno di un anno mi trasferisco da lui e dopo pochi mesi di convivenza decidiamo di avere un pargolo. Un'amica mi convince ad usare gli stick per individuare l'ovulazione, dato che a lei è andata bene al primo colpo. Succede che, mentre io continuo a barcamenarmi vanamente tra stick&temperaturebasali&muchicevicali, la suddetta amica resta incinta di nuovo grazie agli stick. Al primo colpo! Qualcosa non mi quadra.... Forse ho preso male la mira! Dopo circa quattro mesi di snervanti e infruttuosi tentativi mirati, mi rivolgo ad un guru dell'infertilità, che mi prescrive un listone di esami, una sonoisteroblabla per me ed uno spermiogramma per il mio lui... Doccia fredda: scopro di avere la riserva ovarica quasi a zero. In un range che va da 2 a 5, il mio antimulleriano è a 0,15 p/M (che equivale a 0,02 ng/ml!). Per non farmi mancare nulla, il mio FSH raggiunge un picco di 24. In parole povere, sono alla canna del gas! Disperazione! Mi documento, leggo, m'informo e in rete scopro la P.O.F., acronimo di Premature Ovarian Failure e cioè la menopausa precoce. Io, membro di una numerosa famiglia di superfertili, per un arcano scherzo del destino sono rimasta priva di uova, o meglio, ho una manciata di uova scadute! Saranno stati gli anni ed anni di stress e sigarette a divorami le uova? E chi lo sa..... So solo che l'unica soluzione possibile, la mia scialuppa di salvataggio è lei, l'ovodonazione. Il guru e qualche amica fivettara mi convincono a fare almeno qualche tentativo con i miei ovetti, perchè non si sa mai... Ingurgito per mesi beveroni di Dhea, inositolo e acido folico. Panacee della qualità ovocitaria. Trovo un centro in Toscana convenzionato con SSN, senza liste di attesa, perchè la mia corsa ad ostacoli la sto facendo con la clessidra in mano. Mi propongono una terapia da urlo. Si passa direttamente all'artiglieria pesante. Non c'è tempo. Armata di coraggio, vinco l'incubo della Fivet e inizio a bucarmi la pancia con una quantità di ormoni, neanche fossi un cavallo di Siena. Succede che, oltre ad essere a rischio P.O.F., scopro di essere anche una poor responder. Rispondo malissimo alle stimolazioni e infatti produco un misero follicolo. Alla prima eco, l'infausto Fato decide di far venir giù dal cielo quasi due metri di neve, rendendo la mia corsa ad ostacoli ancor più insidiosa. Durante una bufera polare non bussa la cicogna alla mia porta, bensì un maschio di germano reale, che cade infreddolito nel mio giardino. Il centro di PMA vorrebbe bloccare la mia stimolazione per scarsa risposta, ma io insisto ed opto per un tentativo mirato, pur di non sprecare nulla. L'ingenua fanciulla che è in me decide di usare uno stick per l'ovulazione come test precoce di gravidanza. Succede che lo stick si positivizza. Mi cullo nel sogno di un'inaspettata BDC, ma ecco le beta HCG con un bello zero tondo tondo! Cado. Mi rialzo. Due mesi dopo ci riprovo. Terapia simile alla prima, con un certo scetticismo, poichè nei casi come il mio sarebbe preferibile assumere basse dosi di ormoni oppure non prenderne affatto, prelevando anche un solo follicolo e sperando che sia buono. Il gine, però, non è d'accordo e non mi resta che accettare. Il mio FSH, con mio enorme stupore, scende a quota 8,5. Grazie ai beveroni di Dhea. Gaudio! Sarà la volta buona? Mi ridoppo, quanto basta per trasformarmi in un airbag umano ma, anche stavolta, produco un solo follicolo. Bellissimo e sicuramente buono, a detta di tutti. Lo prelevano, ma è VUOTO! Il centro di PMA mi chiude cortesemente le porte, suggerendomi l'ovodonazione, non prima di sottopormi ad una laparotomia per togliere due fibromi intramurali (che mi porto dietro da chissà quanto) ed una cisti ovarica lievitata fino a 3 cm (un gentile omaggio delle stimolazioni). Sento anche il parere del guru. Dice che mi opererà lui e cercherà di restituirmi un utero "nuovo" ed un nido accogliente per un possibile ospitino. Ora sto tentando di edulcorare l'amara pillola del mio lutto biologico. Cerco di restare impermeabile ogni volta che mi trovo di fronte ad una normofertile incicognata. Cerco di non sentirmi inferiore nei confronti di qualche fivettara produttrice di uova viabili e fiera di un embrione che scalcia. Penso che, prima o poi, anch'io potrò completare la mia felicità, che in parte ho avuto la fortuna di conoscere quando ho incontrato il mio adorato compagno. Tento di tapparmi nasoboccaorecchieocchi dinanzi ad illuminanti individui che stillano "perle di saggezza" (Rilassati e non ci pensare). Veri prodigi di imbecillità. Aziono il pilota automatico quando mi trovo davanti a dei professionisti della destabilizzazione psicologica, che mi squartano l'amor proprio con una rasoiata, quando con nonchalance, nonostante conoscano la mia situazione, mi annunciano qualche nuova pancia o peggio quando si lamentano delle loro panze o dei loro nani riposseduti. Ora vivo nel limbo, come appesa ad un filo. Sono in un forzato standby, con l'incubo della menopausa precoce, della laparotomia di ottobre, ma con la sincera speranza di volare a Praga entro la prossima primavera, per realizzare il nostro sogno più grande. Ho trovato una compagna al mio germano reale e giorni fa sono nati sette meravigliosi batuffolini. Lo vedo come un segno del destino, perchè come dice Morrisey degli Smiths "There's a light that never goes out". C'è una luce che non si spegne mai. E' la luce in fondo a questo tunnel. La luce per me simboleggia la speranza che non muore mai. AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE Ho compiuto da poco 38 anni. Sono ancora qui con i miei due "gemelli-fibromi". Qualsiasi altra persona avrebbe alzato il telefono per sollecitare l'ospedale, per tentare di accorciare i tempi. Invece io me la sto facendo sotto sin d'ora e tremo come una foglia al solo pensiero di vedermi in sala operatoria! Sono inchiodata dalla paura e ad ogni squillo del telefono salto come un grillo perchè temo che sia la caposala dell'ospedale che mi chiama per gli esami pre-ricovero! Se ho tanta paura per un "intervento di routine" come lo chiamano tutti... figuriamoci cosa potrei provare se mai dovessi partorire. So però che non sarebbe la stessa cosa, so che allora, la gioia di vedere gli occhi di mio figlio e di stringerlo a me supererebbe ogni incubo, ogni dolore, ogni avversità. Ho ridosato i miei ormoni in terza giornata ed i valori sono pre-menopausali (il maledetto FSH ha subito un'impennata a quota 36,17). La menopausa precoce non è facile da gestire e da accettare perchè rende la relazione con il proprio corpo e la propria femminilità molto difficoltose, costringe a pensare a problemi di fertilità in una fascia d'età in cui raramente questo problema si presenta, soprattutto per le decisioni relative che appaiono eccessivamente anticipate rispetto alla fase della vita anagrafica. Subentrano, inoltre, preoccupazioni per la salute, con conseguenze sull’autostima, sui rapporti sociali, sui progetti per il futuro, sulla vita di tutti i giorni, e anche sulla voglia di vivere. E' come se si sentisse che non si ha più valore come persone, provando un senso di menomazione e di svalutazione, favorendo la crescita di sentimenti di inadeguatezza profonda. E la cosa più sconcertante è che di questo fenomeno sociale se ne parla poco (e male). Fortunatamente sto affrontando questa situazione il più serenamente possibile. Sono sana, tutti gli altri esami ematici sono a posto, godo di ottima salute, sono ancora una donna giovane ed esteticamente accettabile e la mia BDC personale è qui con me: l'uomo della mia vita che non mi lascia mai e che sarà con me quando aprirò un nuovo capitolo della mia storia: l'ovodonazione.