La Concordia a Genova: Gabrielli si sfoga
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Il trasporto della Costa Concordia dall’Isola del Giglio al porto di Genova si è concluso ieri mattina, alla presenza del premier Matteo Renzi tra gli altri, senza alcun problema. Erano in tanti ad essere preoccupati e a mostrare dubbi sulla riuscita dell’operazione, convinti che affidare il trasporto di una nave da crociera a un team di italiani fosse sbagliato.
Franco Gabrielli, il capo della Protezione Civile, è il primo a rivendicare il risultato dell’operazione, che assieme al team di esperti, ha tenuto sotto controllo il relitto dell’immensa imbarcazione per tutto il tempo la Concordia è rimasta incagliata al Giglio. Sono stati quasi mille giorni indimenticabili, sia per l’incidente, sia per le incredibili operazioni che prima hanno rialzato il lato sommerso, per poi mantenerla a galla e infine il trasporto.
Le critiche più pesanti erano arrivate dalla Francia, dalla quale il Ministro Royal aveva criticato l’Italia per averlo tenuto all’oscuro del fatto che il corteo di navi sarebbe passato così vicino alla Corsica. Il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti afferma che ha trovato esagerata la sua presenza a bordo della nave militare che ha seguito a debita distanza il relitto, oltre ai caccia che sorvolavano l’area sovrastante.
Anche Nick Sloane si dice soddisfatto dell’operazione, ma ammette le paure fin dal primo giorno di lavoro sulla Concordia, sia mille giorni fa, sia ieri. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi vede positivamente il fatto che l’Italia abbia potuto rimediare all’incidente, ma durante il suo discorso ieri mattina ha anche affermato che non deve essere un giorni di festa, in quanto il pensiero deve andare alle trentadue persone che hanno perso la vita.
Le ultime parole sull’operazione arrivano da Francesco Schettino, il comandate, il quale afferma che era sicuro della riuscita del piano, e conferma la sua opinione riguardante la sua decisione che il lasciare adagiare la Concordia sul fondo era la scelta giusta. Ma la sua sorte è ancora da decidere: il verdetto del tribunale deciderà la sua vita.
di Alessandro Bovo
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