Chi si muove nell’incertezza della vita è come un esperto marinaio che, in mezzo all’oceano, cerca di prevedere e programmare le proprie azioni sulla base delle condizioni del mare in quel momento. Deve prevedere l’insorgere di imprevisti e prepararsi ad affrontarli confidando solo sulla sua “consapevolezza operativa”, non sul controllo assoluto degli eventi. Non solo egli non conosce e non può conoscere né la profonda verità del mare né tantomeno il perché dei suoi mutamenti. Eppure con questa sua conoscenza limitata al “come fare” attraversa gli oceani e fronteggia le tempeste adattando sempre il suo agire all’evolversi degli eventi. L’esperto marinaio lascia che i pensieri seguano l’umore del vento e il ritmo delle onde e si abbandona, nel suo viaggio interiore a incontri e solitudini, al bisogno di libertà dal superfluo , dai condizionamenti e dalle convenzioni. Conquista la capacità di sentirsi libero, legato al presente e all’essenziale, la felicità di superare i propri limiti per se stesso, senza altro testimone che il mare. L’esperto marinaio non ha paura di quei pensieri che penetrano a poco a poco dentro con il loro invito a salpare, a seguire il sogno con umile realismo, imparando a procedere anche a navigazione stimata, a navigare a vista accettando di vivere, come sul mare, nell’incertezza, lasciando che l’inspiegabile resti inspiegato, comprendendo che, a volte, è questa l’unica risposta alla complessità dei problemi umani.





