“nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di un Comune con più di 20 mila abitanti”.
Sentenza che interesserà altri 10 parlamentari , tutti Pdl e Lega. E visto che la situazione potrebbe estendersi anche ai Presidenti di Provincia , coinvolgendo altri parlamentari.
La decisione della Consulta ( su un ricorso di un semplice cittadino) interviene su un punto particolarmente controverso. La legge del 1953 prevede che non siano eleggibili come parlamentari i sindaci delle città con più di 20 mila abitanti e i presidenti di Provincia. Nulla , però, su parlamentari che si candidano a sindaci o presidenti di Provincia . E qui sta la disparità della norma , voluta o occasionale.
Nel 2001 il deputato di Forza Italia Diego Cammarata viene eletto sindaco di Palermo. La giunta delle elezioni della Camera, per la prima volta, stabilisce che non ci sono ragioni per ostacolare il cumulo degli incarichi. Infranta la prassi , il doppio incarico diventa una regola. Alla Camera ci sono 5 deputati del Pdl e 1 della lega, al Senato 3 del Pdl e 2 della Lega: tutti con il doppio incarico. Inoltre ci sono due presidenti di provincia.
Il Pd non ha doppi incarichi , che ha deciso di eliminarli senza polemiche. Piero Fassino ha lasciato il suo posto dopo essere stato eletto sindaco di Torino e così anche Di Girolamo appena eletto a Terni.
Nella maggioranza si spera che i vertici dei partiti rispettano le indicazioni della Consulta e diano indicazioni chiare a chi ha doppi incarichi perché scelgano e si dimettano da uno. Si ha paura di innumerevoli ricorsi che porterebbe il Parlamento ad una farsa continua.
Stancanelli, sindaco di Catania , si sente sereno “Se dovrò scegliere , opterò per continuare a fare il sindaco di Catania. Non vedo però il problema: è una stagione qualitativa, non quantitativa”.