Tutti i giorni così (tutti i giorni così)
gli altri giocano e io no (gli altri giocano e tu no)
tutti assieme siete là ed io da solo sono qui.
(La conta ancora non sai far
perché sei piccolo perciò
con noi ancora tu non puoi giocar).
Ora la conta riesco a far (da uno fino a tre)
vedrete che però domani crescerò.
(E certamente dopo il tre al quattro arriverai
e allora griderai: finalmente tocca a me).
Dico come si fa (dici come si fa)
a mandarmi via così (a mandarti via così).
sbaglio i numeri e va be’ la cosa grave poi non è.
(La conta conta molto più
di te che conti solo un po’
e quindi fuori devi stare tu).
Ora la conta riesco a far (da uno fino a tre)
Vedrete che però domani crescerò.
(E certamente dopo il tre al quattro arriverai
e allora griderai: finalmente tocca a me).
Ihorere munyana
Ihorere mama
Ufite papa na mama
Niba kandi utabafite
Ntukarire ngo uhogore
Ntugahorane umujinya
Ngo wibabaze umutima
ihorere
(In un angolo qui) in un angolo qui
(Zitto e solo te ne stai) zitto e solo me ne sto
(ma una lacrima però ti è scesa giù per conto suo).
Io piango qui per conto mio
ma che risate mi farò
il giorno che la conta conterò.
Ora la conta riesco a far (da uno fino a tre)
Vedrete che però domani crescerò.
(E certamente dopo il tre al quattro arriverai
e allora griderai): finalmente tocca a me
(finalmente tocca a te) finalmente tocca a me
(tocca a te) tocca a me (ora tocca a te).
(Valere Iradukunda, Zecchino d'Oro 1990)