Per capire quanto sia cosa cattiva e ingiusta la (contro)riforma della Giustizia, basta carpire le parole dal sen fuggite allo stesso premier (imputato, tra le altre cose, di prostituzione minorile). Ha proprio detto che con questa (contro)riforma, Mani Pulite non ci sarebbe mai stata. Adesso, tralasciando il fatto che sia stato proprio lui il massimo beneficiario di quella stagione e che quindi forse senza Mani Pulite a quest’ora non lo avremmo nemmeno come capo del Governo, occorre fare un attimo mente locale. Sotto il nome di Mani Puite, con tutti gli errori e i limiti del caso, viene annoverata quella stagione politica che a partire dal 1992 fece sì che, molto semplicemente, i ladri andassero in galera e venissero allontanati dalla politica. Oggi sembra un sogno o qualcosa di immaginabile, ma è come se tutti i politici invischiati con le cricche, le corruzioni e le ruberie di vario genere, fossero allontanati dalle istituzioni e avvicinate alle patrie galere.
E la Lega cosa ne pensa di questa considerazione del "suo" premier? Cosa ne pensa il partito che in quegli anni sventolava il cappio in parlamento gridando tutti dentro? Niente, non dice niente e butta giù tutto. Anzi, qualcosa il loro capo farfuglia ancora, come quando nei comizi si sgola per gridare fedeaismoooo (che aumenta le tasse) padanalibeaaa (ma da che cosa?).