Michelle Obama e Bill Clinton. La first Lady e l’ex Presidente, ecco i due ‘colpi’ mediatici di Barack Obama alla Convention Democratica di Charlotte.
L’altro ieri Michelle, che ha avuto il compito di raccontare l’uomo Barack Obama, visto dagli occhi di una moglie:
«Alla fine della giornata, quando devi prendere quella decisione da Presidente, tutto ciò che ti guida sono i tuoi valori e la tua visione, e le esperienze che ti hanno reso ciò che sei.
Perciò quando si tratta di ricostruire la nostra economia, Barack pensa alle persone come mio padre e come sua nonna»«Vedete, ho avuto l’occasione di capire com’è, essere presidente. E ho visto che i problemi che arrivano sulla tua scrivania sono sempre quelli difficili – quelli in cui nessuna quantità di dati o numeri ti dà la risposta giusta… la scelta da fare quando c’è tanto in ballo e non c’è margine di errore»
Ieri invece è arrivato il turno di Bill Clinton, ancora amatissimo dalla gente, che ha esaltato l’Obama Presidente, attaccando Romney:
«Malgrado sia spesso in disaccordo con i repubblicani, non sono mai stato capace di odiarli quanto l’estrema destra che oggi controlla il loro partito sembra odiare il presidente Obama e i Democratici»
«Una delle ragioni principali per cui l’America dovrebbe rieleggere il presidente Obama è che è tuttora impegnato a collaborare. Ha nominato ministri repubblicani. Ha nominato un vicepresidente che era stato suo avversario nel 2008 e gli ha dato fiducia per gestire la vittoriosa fine della guerra in Iraq e l’avvio della ricostruzione. E Joe Biden ha fatto un gran lavoro con entrambe le cose. Ha scelto membri dell’amministrazione che avevano appoggiato Hillary alle primarie. Ehi, ha persino nominato Hillary!»
«A Tampa, l’argomento Repubblicano contro la rielezione del presidente è stato piuttosto semplice: gli abbiamo lasciato un disastro, non lo ha sistemato abbastanza velocemente, quindi mandatelo via e rimetteteci noi»
«Siamo dove vogliamo essere? No. Il presidente è soddisfatto? No. Stiamo meglio di quando entrò in carica, con un’economia in caduta libera e 750 mila posti di lavoro persi ogni mese? La risposta è sì»
Da segnalare anche il discorso di Julián Castro, il popolare sindaco di San Antonio, anche lui all’attacco dei Repubblicani. Qualcuno pensa seriamente possa essere lui il prescelto per il dopo-Barack.
I sondaggi danno un testa a testa tra Obama e Romney anche se gli Stati ‘indecisi’ potrebbero premiare il Presidente in carica. Gli interventi della first Lady e di Clinton, molto piu amati e popolari di Obama, potrebbero aiutare. Questa sera però tocca a lui. Barack Hussein. Dovrà dare certezze agli americani. Se funzionerà lo sapremo solo a novembre.