Se ne parla ormai da un anno, ma adesso potrebbe essere giunto il momento della grande rivoluzione.
Nelle ultime settimane si sta verificando un progressivo allineamento di tutti i soggetti interessati (a partire dalla FIFA, per giungere alla UEFA, alle associazioni dei calciatori e dei tifosi) verso un possibile spostamento dei mondiali di calcio del 2022 al periodo invernale, allo scopo di evitare disagi di natura essenzialmente fisica ai giocatori ed al pubblico: mantenere le date tradizionali (giugno-luglio) significherebbe infatti operare in un contesto climatico disagevole, con temperature che superano tranquillamente i 45° C.
Per evitare eccessivi problemi di natura organizzativa, la UEFA sembrerebbe orientata a proporre il periodo di novembre e dicembre, allo scopo di evitare eccessivi problemi per le competizioni europee (in particolare la CL) e sul presupposto di poter così sfruttare il periodo di sosta di alcuni campionati del Nord Europa che comunque sono fermi in quel periodo.
L'argomento dovrebbe essere presentato ufficialmente all'ordine del giorno del prossimo Comitato Esecutivo FIFA, previsto per il 4 ottobre.
Nel frattempo ha fatto scalpore la dichiarazione di Sepp Blatter (che aveva votato per gli USA), secondo il quale la decisione a suo tempo presa ha avuto dei forti condizionamenti di natura politica, perché
i leader europei hanno raccomandato ai propri rappresentati di votare a favore del Qatar, a causa degli importanto interessi economici nella regione.
Chissà … intanto la dichiarazione ha fatto tornare in mente l'analisi di France Football dello scorso gennaio 2013, della quale abbiamo parlato anche noi "QATARGATE? France Football denuncia irregolarità e corruzione nell’assegnazione dei Mondiali 2022".
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