Titolo: La corporazione dei maghi
Autore: Trudi Canavan
Editore: Nord
Genere: Fantasy
Pagine: 395
Anno: 2001
Formato: Cartaceo e Digitale
Trama:
A Imardin è il giorno dell’Epurazione, l’appuntamento annuale durante il quale, su ordine del re, la Corporazione dei maghi scaccia dalla città vagabondi, mendicanti e tutti coloro che sono sospettati di procurarsi da vivere in modo criminoso. E, come ogni anno, gli abitanti dei quartieri poveri si radunano nella piazza del Nord, per protestare contro l’iniquo provvedimento, urlando la propria rabbia all’indirizzo del sovrano e lanciando sassi contro i maghi, i quali, però, essendo protetti da una barriera magica, ignorano altezzosamente quella rivolta. Tutto sembra svolgersi secondo un triste ma collaudato copione; poi, d’un tratto, una pietra manda in frantumi la protezione e ferisce un mago. Tra l’esultanza della folla e lo sgomento dei maghi, viene subito individuata la responsabile dell’incredibile gesto: è Sonea, una giovane orfana, che subito dopo fugge via, spaventata. Ma la Corporazione dei maghi non può permettere che qualcuno dotato di un simile potere sfugga al loro controllo e mette a soqquadro i bassifondi in cerca della ragazzina, per convincerla a unirsi a loro e a sottoporsi al necessario addestramento, in modo che impari a controllare la magia e non sia più un pericolo per se stessa e per chi le sta intorno. Tuttavia, all’interno della Corporazione, c’è anche chi trama per sfruttare Sonea e raggiungere così i suoi scopi malvagi…
Giudizio:
“La corporazione dei maghi” è il primo libro della trilogia The Black Magician, che vede come protagonista Sonea, una ragazza dei bassifondi. La città nella quale si svolge la vicenda è Kyralia. Sin dall’inizio del libro, il lettore si trova a fronteggiare gli effetti della spaccatura nella società Kyraliana, drammaticamente divisa tra una classe povera e una ricca e potente. Questa suddivisione sarà la causa di molti degli avvenimenti della storia.
I maghi che popolano Kyralia hanno deciso di non governare, bensì di prestare giuramento alla corona. Si sono organizzati in una “Corporazione” grazie alla quale cercano di rendersi utili per il bene comune su vari fronti, dalla protezione alla guarigione. Tuttavia, questi maghi non hanno idea delle condizioni delle persone nei bassifondi e non se ne curano molto, essendo abituati a vivere solo a contatto con i nobili. Infatti, la Corporazione è composta solo da persone provenienti dalle famiglie abbienti di Kyralia. Nessuno pensa di cercare la magia tra i “dwell”, i cittadini poveri dei bassifondi. Invece, è proprio lì che si distingue Sonea, una ragazzina che scopre di possedere dei poteri magici nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. La vicenda è molto interessante, anche se il tema di una ragazza che scopre di essere una maga non è nuovo. Tuttavia, sia le azioni che i caratteri dei personaggi riescono a rendere la storia entusiasmante. Inoltre, un colpo di scena finale ben riuscito lascia il pubblico desideroso di un seguito.
La connotazione che la scrittrice sceglie di dare alla Magia segue i canoni del fantasy classico: c’è una fonte dove attingere il potere, sono presenti alcuni degli effetti magici più ricorrenti in questo genere letterario, e i limiti del mago sono abbastanza delineati. Riguardo proprio quest’ultimo punto, il limite magico più descritto in questo primo capitolo della saga riguarda principalmente la protagonista. Sonea, infatti, avendo appena liberato i propri poteri, per di più in modo naturale, non è in grado di controllarli ed è proprio per i rischi che ne possono derivare che la Corporazione la cerca ossessivamente.
L’originalità >della magia della Cavanan, invece, secondo me risiede nel modo in cui si applica: il potere non è sufficiente se non si ha la conoscenza di cosa fare e come farlo. È per questo che i suoi maghi sono quasi tutti degli studiosi. Il fatto che in questo modo la facoltà magica risulti da apprendere, esplorare ed esercitare, la rende più credibile e delineata.
Per quanto riguarda lo stile, la scrittrice utilizza un linguaggio fresco e conia termini nuovi al fine di far immergere completamente il lettore nell’atmosfera della storia. Questi sono spiegati alla fine del libro, in un glossario, forse per non appesantire il racconto. Questa scelta mi ha lasciata un po’ perplessa, perché in realtà non mi ero resa conto immediatamente della presenza del glossario e per buona parte della lettura mi sono trovata a non capire alcune parole e ad aspettare una spiegazione che non arrivava mai.
Ciò che invece mi ha reso la lettura più piacevole è stata la scelta di narrare la storia attraverso il passaggio continuo tra le vicende personali dei vari protagonisti portanti. In questo modo si ha sempre una visuale sfaccettata della vicenda e si riescono a seguire diverse vicissitudini in contemporanea, che vanno poi ad incastrarsi l’un l’altra formando il puzzle finale della storia. Inoltre, far conoscere i pensieri dei protagonisti e ciò che vedono, porta ad empatizzare con loro e ad essere sempre in linea con gli intrighi che si creano.
Un’ultima pecca, a mio parere, è stata la durata della caccia a Sonea, che devo dire, si è protratta più a lungo delle mie aspettative. Non mi ha annoiata, però avrei preferito fosse un po’ più corta.
Tirando le somme, sono più che soddisfatta di aver letto questo libro.
Voto complessivo 8/10.
L’autrice:
Trudi Canavan è nata a Melbourne, il 23 ottobre 1969. È una scrittrice di romanzi fantasy, conosciuta per la trilogia The Black Magician. Prima di diventare scrittrice, lavorava come graphic designer. Nel 1999 ha ricevuto il prestigioso Aurealis Award con “Whispers of the Mist Children”.
Arianna Pasquazi