La Corte Suprema del Messico con una schiacciante maggioranza (8 contro 2) ha votato a favore della costituzionalità della legge che permette il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel Distretto Federale, legge che era stata approvata alcuni mesi fa dall’Assemblea Legislativa e che era stata impugnata dalla Procura Generale della Repubblica. L’alto tribunale messicano nega che l’istituto giuridico del matrimonio sia necessariamente vincolato alla procreazione così come sostenevano gli oppositori della legge e avalla, pertanto, la costituzionalità della decisione. Interessanti le motivazioni degli otto giudici favorevoli:

- quattro di loro hanno difeso l’autonomia delle 33 entità che compongono il Messico (32 stati e il Distretto Federale) nel definire il concetto di matrimonio;
- per tre di loro la legge del Distretto Federale è fondamentale per evitare la discriminazione verso le coppie gay e lesbiche;
- un altro giudice – e siamo a otto – ha ritenuto valida la legge dal momento che la Costituzione protegge la famiglia, indipendentemente dal modello cui si fa riferimento.