Ciò che ci resta conficcato nella retina, con buona pace degli scienziati e dei filosofi olografici, è una gragnuola di schegge in cui deflagra la coscienza della crisi, del disfacimento di un’intera realtà. Tuttavia il senso tragico del momento storico è stemperato dal distacco e dall’ironia con cui si decantano anche le esperienze più torbide, con i quali si attutiscono anche i clamori più rintronanti.
Iattura suprema e supremo vantaggio essere incastrati in un’epoca a cavallo non tra due civiltà, ma tra la barbarie e – forse - il risorgimento.
APOCALISSI ALIENE: il libro