È nota a tutti la vicenda avventurosa di Ulisse. E tutti sanno che, ad un certo punto, l’eroe e i suoi compagni di viaggio si imbattono nelle sirene, il cui canto micidiale e stregante è fatale a chiunque. Per evitare di cedere al loro richiamo, il re di Itaca ordina ai suoi di essere legato all’albero della nave con pesanti funi, e precisa che non dovrà essere slegato neanche su suo futuro ordine. Proprio grazie a questo escamotage Ulisse si salva.
Parimenti le funi (figurate) che il nostro Stato possiede sono molto più resistenti di vere cime, ma al contempo sono assai più fragili: si tratta della Costituzione.
La scelta fatta dai padri costituenti va in direzione della garanzia di libertà. Ne sono un esempio tutti quegli articoli che, come gli ingranaggi di un orologio, dipendenti e fondamentali l’uno per l’altro, stabiliscono le regole fondamentali del gioco istituzionale. Il prodotto più prezioso della più abile ingegneria costituzionale.
La Carta, nel mix di principi e procedure, ha creato dei vincoli che essa stessa dice che non possono essere slegati in futuro (se non attraverso una procedura aggravata che prevede delle difficili maggioranze – vedasi art. 138 Cost.) per evitare abusi da parte di chi detiene il potere, in quanto tutti sono sottoposti alle medesime regole. I nostri 139 articoli sono la nostra scialuppa di salvataggio che ci permette di navigare sereni in acque agitate, e sono stati definiti – non a caso – la «Clausola di Ulisse».
In questa direzione va anche l’art 67 della Costituzione, il quale stabilisce che «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.» In questo modo i deputati e i senatori sono indipendenti dal loro partito o movimento e non avendo “scadenze” rispondono solo ai propri elettori (che – in caso in cui i politici non facessero quanto promesso in campagna elettorale – possono punirli con la non rielezione) e alla loro coscienza. Bene, se si togliesse questo articolo ci sarebbe una immedesimazione totale fra il parlamentare e il partito (cioè con chi effettivamente detta la sua linea), e si trasformerebbe il senatore o deputato in un semplice schiaccia pulsanti su ordine del leader, come d’altronde avveniva durante la dittatura fascista.
Certamente questo articolo ha fatto sì che i vari Scilipoti, Razzi e co. potessero decidere le sorti del Governo passando da un gruppo all’altro come delle cavallette. Anche un bisturi può essere usato per fare una delicata operazione di chirurgia oppure per uccidere, ma non per questa ragione viene buttato via e non usato. Essendo uno strumento (importante), l’art. 67 va usato in modo giusto e protetto da un suo uso scorretto, ma non essere cancellato. Provate a spiegarlo al MoVimento 5 Stelle.
Articolo di Stefano Rossa.
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