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Un'interessante spunto di discussione è nato sulla mia pagina Facebook, approfitto per dire che capita spesso che noi si parli di scuola confrontandoci su temi "caldi" della didattica, a proposito della condivisione dei materiali e del loro utilizzo e riutilizzo da parte degli insegnanti, ovviamente il nostro riferimento è alla scuola Primaria, ma non sarebbe male estenderlo anche agli altri ordini di scuola.
Cosa significa essere creativi sul versante docente? Capacità di rielaborazione Abbiamo concordato che significa usare i materiali che acquistiamo, sia quelli disponibili in rete, sia i quaderni degli alunni che hanno già finito e perfino il libro di testo in modo attivo. Dove attivo significa che si adattano i contenuti sintetizzandoli o espandendoli, si cambiano le parole semplificandole o le si diversifica con ulteriori sinonimi, si porta una variante a un esercizio sapendo che lo renderà più interessante per i bambini, lo si correda di ulteriori immagini, lo si integra con informazioni recenti, lo si innesta trasversalmente ad altre informazione in possesso del gruppo classe, in specie in relazione alle altre discipline e educazioni.
Ma ciò è già nel limite imposto del ruolo docente perché non è neppure pensabile che si possa utilizzare pari pari i contenuti senza apportare le necessarie varianti.
Capacità creative Essere creativi sul fronte dell'insegnamento significa cogliere inaspettate occasioni che in una serie azioni fissate in sequenza si perderebbero, l'insegnante creativo ha in mente un filo conduttore, ma è come un filo dei panni ci si può attaccare di tutto purché serva a costruire la rete dei contenuti e i loro significati con gli alunni. L'insegnante creativo dipende in maniera blanda dai materiali, ne usa tantissimi ma li miscela a tal punto che riesce a ottenere nell'interazione con gli alunni (e ai loro occhi stupefatti) qualcosa di significativamente nuovo: un cartellone, un disegno, una mappa, una lezione che escono dagli schemi usuali. Possiede capacità d'impiego, utilizzo e trasformazione dei materiali nuovi e di riciclo. Non si ferma di certo di fronte alla mancanza di alcune risorse. E' capace di provvidenziali virate a seconda di come si muove il tempo in aula, di cambiare la scaletta per scegliere qualcosa d'improvvisamente più accattivante e interessante, ma non per questo si perde al fuori dal programma anzi con piglio utilitaristico riesce ad arricchirlo e a ritrovarsi magicamente avanti con il lavoro. Non butta via nulla, perciò non ha difficoltà a lavorare per progetti, trasformando le occasioni in approfondimenti. Un insegnante creativo si avvicina soprattutto alle novità con apertura e senso della scoperta, non mette vincoli a ciò che si può fare, eccetto per ciò che non è normativamente consentito, ma al contempo cerca e sperimenta alternative per arrivare al risultato che auspica.
Infine non è capace a usare pari pari i materiali già pronti, perché istintualmente portato a metterci la sua impronta, il marchio di fabbrica. Non da intendersi come scelta impositiva ma proprio come inclinazione personale a diversificare per la sua classe, abilità tale da concretizzarsi nell'incontro con gli alunni che sperimentano la creatività quella vera, non dettata dall'impulso, ma da profonda conoscenza e continuo studio.
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