La creatività? E’ solo questione d’allenamento | News

Oltre ai 15 minuti di fama di cui, secondo Andy Warhol, tutti potremo godere, arrivano anche i minuti per cui tutti vivremo di una straordinaria creatività. Lo promette uno studio della University of Massachusetts secondo cui ogni cervello sarebbe in grado di produrre un’idea geniale a patto che sia allenato e disposto al sacrificio.

Lo studio, basato sull’analisi di centinaia di invenzioni, recenti e storiche, vuole dimostrare come gli inventori siano riusciti a superare i limiti che impedivano il raggiungimento del loro scopo. Per cui non esisterebbero cervelli poco creativi ma solo cervelli poco allenati. Come per il fisico, anche l’allenamento mentale permette di arrivare ad elaborare idee vincenti.

Secondo lo psicologo McCaffrey tutte le invenzioni si basano su due passaggi, la rilevazione di un fenomeno e l’adozione di una soluzione.

Succede che un fenomeno si ripeta milioni di volte senza che nessuno abbia un’intuizione valida e poi, all’improvviso, il colpo di genio di qualcuno lo renda una vera e propria invenzione. Questo dimostra che tutti possiamo essere creativi.

Tutto dipenderebbe dal vecchio detto secondo cui la necessità aguzzi l’ingegno. Non esisterebbe una mente più creativa di un’altra ma solo una mente più abituata a trovare soluzioni. Per superare l’ostacolo che ci viene posto davanti, lo psicologo sostiene che l’individuo debba conoscere bene gli strumenti con cui abbia a che fare quotidianamente, sia dal punto di vista tecnico che funzionale.

Per sostenere la propria tesi, sono stati confrontati 28 studenti che dovevano risolvere un problema. Di questi, 14 conoscevano perfettamente gli strumenti a disposizione mentre l’altra metà era costituita da inesperti. Il risultato ha evidenziato che il primo gruppo ha dimostrato una capacità risolutiva maggiore del 67,4% rispetto al secondo gruppo.
L’economista e psicologo Herbert Simon disse che per sviluppare un’idea creativa servono almeno 10 anni di intensa applicazione. La creatività è quindi raggiungibile ma richiede istruzione e pratica proporzionale al talento di ognuno. Il successo dell’intuizione poi dipende solo ed esclusivamente dalla sua utilità, singola o collettiva. Se non è utile, si tratta di un puro e semplice esercizio ma è di sicuro un passo avanti d’allenamento verso la ricerca di una soluzione globale.

Via | La Repubblica