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La crisi euro - previsioni pessimistiche

Creato il 27 novembre 2011 da Pps @ppsposato
La constatazione che, malgrado la formazione di un governo tecnico, non si sia fermato l'attacco speculativo al nostro paese, impone, al mondo del lavoro, l'eleborazione di alcune considerazioni sui fattori alla base della crisi euro. Penso si possa concordare su una serie di punti, indipendentemente dall'orientamento o dalla fede politica di ognuno di noi:
  1. Gli speculatori, oggi in azione, scommettono sulla incapacità di uno stato di adottare, in tempi rapidi, riforme strutturali, tali da ridurre il proprio debito e, di conseguenza onorare gli impegni economici assunti con l'emanazione dei titoli di stato.
  2. La crisi euro non riguarda solo l'Italia, ma, insieme a Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna rappresentiamo uno degli anelli deboli della catena europea. I comportamenti, in parte comprensibili, di Francia e sopratutto della Germania hanno, certamente aggravato la crisi euro, ma non possiamo addossare ad altri colpe che sono solo nostre.
  3. Gli speculatori non si sono fatti influenzare dalle dichiarazioni trionfalistiche delle nostre Istituzioni e di alcuni organi di stampa, seguite alla larga fiducia ottenuta dal nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti, semplicemente perché il governo tecnico potrà anche presentare appropriati ed equilibrati disegni di legge, che, però, dovranno essere poi approvati dal Parlamento; se fossi uno speculatore continuerei a puntare sul fallimento di questo governo. Fatta salva l'Unione di Centro che, a parole, ha dato l'incondizionata disponibilità ad approvare qualunque disegno di legge presentato dal governo Monti, gli altri due schieramenti parlamentari (PDL e PD) hanno immediatamente iniziato a porre dei distinguo su alcuni delle possibile delibere governative.
  4. Tutti dichiarano che la crisi euro é gravissima e che ormai siamo praticamente vicini al crollo della moneta unica, ma poi i comportamenti di alcuni personaggi sembrano dettati dalla più assoluta irrazionalità. La Presidenza della Repubblica, prima, seguita dagli organi della Chiesa e da alcune correnti del PD, hanno sollevato in questi giorni il problema della cittadinanza ai figli degli immigrati, nati in Italia. Non é il caso di dibattere sulla giustezza del problema, ma é certamente il caso di chiedersi se questo era il momento giusto per sollevare il problema, che ha immediatamente provocato la reazione del PDL; se il governo tenterà di far passare una legge in tal senso, gli verrà tolta la fiducia.
Gli speculatori, fintanto che continueranno ad esistere questi elementi dìinstabilità, continueranno a fare il loro gioco; vendere titoli dello stato italiano, azioni delle nostre più importanti aziende publiche e private, per poi ricomprarli pochi minuti o poche ore dopo con interessi più alti o prezzi più bassi; se il mondo del lavoro non interverrà per frenare questo processo, tra poco tempo le nostre aziende, sia dello stato sia private, potranno essere comprate con pochi soldi. Come vedete ho detto soldi e non euro.

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