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La crisi miete ancora vittime

Creato il 15 febbraio 2014 da Makinsud

Due suicidi in 24 ore, a causa dell’incessante crisi economica. 

Questa volta è accaduto in Puglia, nelle cittadine di Ginosa e Laterza. A togliersi la vita il proprietario di un bar ormai sull’orlo del fallimento e un disoccupato stanco della sua condizione e dell’estenuante quanto vana ricerca di un lavoro. L’ennesimo gesto estremo di due uomini piegati dalle difficoltà economiche e che non hanno visto altra via d’uscita se non quella di farla finita. Un effetto, quello della crisi, che pare inarrestabile e che continua lungo la scia di un 2013 che ha contato più di 80 suicidi correlati alla crisi.

Un auto bruciata
Il primo suicidio risale a domenica scorsa, quando un 40enne disoccupato si è dato fuoco all’interno della propria auto, lunga la provinciale che porta a Castellaneta. Ad accorgersi delle fiamme un contadino che passava da quelle parti e che ha immediatamente allertato i soccorsi. Giunti sul posto, i militari della stazione di Laterza hanno trovato l’auto e il corpo dell’uomo bruciati. Il cadavere si trovava però fuori dalla macchina, pochi metri più avanti, motivo per il quale i soccorsi hanno ipotizzato un ripensamento del 40 enne che ha provato a salvarsi uscendo dall’abitacolo. Per sciogliere ogni dubbio, il pm Lelio Fabio Festa ha disposto l’autopsia, eseguita dal medico legale Marcello Chironi, e i risultati ottenuti sembrano confermare la versione dei militari: l’uomo è morto per asfissia e per lo shock provato dall’incendio. Alla base del gesto, la perenne condizione di disoccupato che impediva al 40enne di condurre una vita autonoma ed indipendente.  Aveva provato a cercare lavoro, a dare una svolta alla sua vita, ma non riuscendosi ha preferito porre fine alle sue continue sofferenze.

A togliersi la vita dopo poco più di 24 ore, è stato un 63enne di Ginosa, proprietario di un bar sito in via

Il gesto estremo
Vittorio Emanuele. Il barista, sfiancato dalle difficoltà economiche, ha atteso l’orario di chiusura per abbassare la saracinesca e impiccarsi. A scoprire il corpo e a dare l’allarme, i figli dell’uomo, preoccupati dal mancato ritorno del padre e recatisi al bar per capire cosa fosse successo. Da quanto si apprende, quell’attività era l’unica fonte di guadagno della famiglia e l’uomo era giunto all’esasperazione da quando non riusciva più a  sostenere i costi del bar e i guadagni si erano drasticamente ridotti. Il colpo del ko gli era poi stato inferto da una rapina subita poche settimane fa, che ha di fatto vanificato qualsiasi tentativo di ripresa.

Quello del suicidio correlato alla mancanza di lavoro o alle enormi difficoltà nel mantenerlo, è uno dei temi più caldi di questi tempi. Si calcola che dal 2008, anno in cui è iniziata la recessione economica mondiale, si siano verificati (solo in Italia) più di 1000 suicidi, tra disoccupati, studenti e imprenditori. Un disastro economico che trascina con sé quello umano, perpetrato dalle famose quanto discutibili politiche di Austerity che continuano a privare i più piccoli persino della loro stessa vita.


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