Il lockout da lontano può sembrare un capriccio tra due “bande” di milionari che giocano a spuntare qualche soldo in più a fine mese a discapito dell’altro. Non è esattamente così: David Stern dopo pochi giorni dall’ufficialità della serrata dei proprietari ha dovuto licenziare 114 dipendenti dell’NBA, e così hanno dovuto fare anche alcune franchigie, che ovviamente non avevano più bisogno di molte figure preziosissime durante una normale stagione (basti pensare a tutti le persone che lavorano nelle arene, ora in disuso) ma inutili senza partite.
Anche i potenti Lakers hanno dovuto fare a meno di due membri dello staff tecnico (dopo aver già licenziato una ventina di persona), Chris Bodaken and Patrick O’Keefe, addetti alla parte video; Kobe Bryant ha così deciso di donare loro il suo bonus playoff di circa 65.000 Dollari.
Non tutti però sono così fortunati: anche alcuni giocatori si trovano in difficoltà e si vedono costretti a doversi cercare una squadra in Europa o comunque “overseas” per poter continuare ad avere introiti adeguati. Quello messo peggio di tutti è Delonte West: nonostante nei suoi sette anni di carriera da professionista abbia guadagnato più di 14 milioni di Dollari, si trova con il conto quasi a secco per il suo stile di vita piuttosto sopra le righe. Purtroppo per lui però, a differenza di tanti altri suoi colleghi, non può uscire dal paese per motivi giudiziari, quindi fino a che non ricomincerà l’NBA l’ex Cavs non potrà percepire alcuno stipendio come giocatore di basket. Per altro il suo contratto con i Celtics è scaduto, quindi alla ripresa delle operazioni in poche settimane si dovrà anche
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La faccenda quindi è piuttosto grave, e se da una parte la gioia di vedere da vicino le star dell’NBA nei nostri campionati è enorme, il rovescio della medaglia è che c’è gente che ha perso un lavoro e si è trovata a piedi da un giorno all’altro.