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La crisi nel lockout

Creato il 21 agosto 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

lockout-logo1Il lockout da lontano può sembrare un capriccio tra due “bande” di milionari che giocano a spuntare qualche soldo in più a fine mese a discapito dell’altro. Non è esattamente così: David Stern dopo pochi giorni dall’ufficialità della serrata dei proprietari ha dovuto licenziare 114 dipendenti dell’NBA, e così hanno dovuto fare anche alcune franchigie, che ovviamente non avevano più bisogno di molte figure preziosissime durante una normale stagione (basti pensare a tutti le persone che lavorano nelle arene, ora in disuso) ma inutili senza partite.
Anche i potenti Lakers hanno dovuto fare a meno di due membri dello staff tecnico (dopo aver già licenziato una ventina di persona), Chris Bodaken and Patrick O’Keefe, addetti alla parte video; Kobe Bryant ha così deciso di donare loro il suo bonus playoff di circa 65.000 Dollari.

Non tutti però sono così fortunati: anche alcuni giocatori si trovano in difficoltà e si vedono costretti a doversi cercare una squadra in Europa o comunque “overseas” per poter continuare ad avere introiti adeguati. Quello messo peggio di tutti è Delonte West: nonostante nei suoi sette anni di carriera da professionista abbia guadagnato più di 14 milioni di Dollari, si trova con il conto quasi a secco per il suo stile di vita piuttosto sopra le righe. Purtroppo per lui però, a differenza di tanti altri suoi colleghi, non può uscire dal paese per motivi giudiziari, quindi fino a che non ricomincerà l’NBA l’ex Cavs non potrà percepire alcuno stipendio come giocatore di basket. Per altro il suo contratto con i Celtics è scaduto, quindi alla ripresa delle operazioni in poche settimane si dovrà anche

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trovare una squadra. Intanto il povero Delonte, che evidentemente è davvero in difficoltà serissime, ha dovuto inoltrare una domanda di assunzione a “The Home Depot“, una grande catena di negozi per la casa, una sorta di IKEA diffusa nel Continente Americano. La dichiarazione l’ha diffusa ovviamente su Twitter: “It’s official.. Pride 2 the side.. just filled out a application at Home Depot.. Lockout aint a game” (E’ ufficiale… orgoglio da parte… ho appena mandato una domanda di assunzione da Home Depot… il lockout non è un gioco).

La faccenda quindi è piuttosto grave, e se da una parte la gioia di vedere da vicino le star dell’NBA nei nostri campionati è enorme, il rovescio della medaglia è che c’è gente che ha perso un lavoro e si è trovata a piedi da un giorno all’altro.


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