La crittografia del dio nascosto in Sardegna: dimenticata dal 1975, attuale come non mai

Un recente articolo descrive 25 scarabei/scaraboidi/sigilli provenienti da siti dell'età del Ferro in Estremadura (Spagna). Uno di questi rappresenta il cosiddetto motivo di " Isis con Horus " sulle ginocchia, di cui gli autori scrivono essere un'iconografia fenicio-punica ben nota, adattata da un motivo egizio e probabilmente applicato ad Astarte nel suo ruolo di nutrice. Stante la distribuzione sbilanciata di tale iconografia nel mondo fenicio-punico, con una netta prevalenza della Sardegna, un solo esemplare dall'area levantina e uno da Cartagine, gli autori concludono che questo conferma l'origine sarda del tema, così popolare tra i punici dell'Occidente.

Conclusione un po' ingenua, sotto diversi aspetti: perché i fenicio-punici dovrebbero avere prediletto questo motivo in Occidente e non in patria? La distribuzione prevalentemente sarda potrebbe essere legata sia ad un centro di produzione, sia al fatto che in Sardegna questa iconografia (es. figura 1 b,c) semplicemente ci si "trovava bene" e quindi si è diffusa maggiormente a livello locale.

C'è un altro motivo, anche esso prevalente sugli scarabei sardi, correlato a quello di figura 1: Il fanciullo divino e/o il re, protetto/accompagnato da una divinità con tratti femminili, antropomorfa, alata o in forma di cobra. È questo il tratto forse più caratteristico e frequente degli scarabei sardi egizi o egittizzanti, considerati dalla Scandone come prodotti localmente: Nel suo catalogo del 1975, ben 16 su 80 tra gli scarabei "locali", recano questa iconografia, con alcune variazioni sul tema. Un altro proviene da Pani Loriga ed uno lo abbiamo visto di recente: si trovava sul petto dell'inumato della tomba 267 a Monte Sirai (6), assieme ad uno scarabeo, quello dell' "obelisco scritto", intriso di crittografia amunica (5a,e). Vedremo come questo aspetto è, con ogni probabilità, non casuale. [[...]La protezione del giovane Horo da parte di Iside è un soggetto particolarmente popolare nella glittica di Sardegna, ove compare in diverse varianti anche sugli scarabei in pietra dura semipreziosa.[...]. sighi a lèghere]