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Probabilmente tutti si saranno già accorti di una novità innocua, introdotta in questi giorni su Facebook, e cioè gli emoticon “grafici” nei commenti ai post: una novità di cui si avvertiva da tempo la mancanza e che senza dubbio rivoluzionerà le nostre vite. Sempre in questi giorni, però, è in corso di attivazione anche un’altra modifica, molto meno innocua e più difficile da localizzare, soprattutto perché si annida in una sezione di Facebook che, in condizioni normali, non si visita spesso e per molti utenti è ancora un oggetto misterioso: il registro attività. Questa modifica consiste nell'introduzione di una cronologia di tutte le nostre ricerche su Facebook. Una cronologia accessibile a noi, è meglio specificare, e per adesso disponibile soltanto nella versione di Facebook per computer: gli utenti di Facebook Mobile dovranno aspettare. L’introduzione della cronologia delle ricerche su Facebook è stata presentata verso la fine di settembre, ma la sua attivazione sui vari profili ha proceduto, come al solito, a macchie di leopardo: per alcuni è attiva già dall'inizio del mese, per altri è stata appena attivata, altri ancora la vedranno più avanti. In ogni caso, prima o poi toccherà a tutti, proprio come il Diario. Per vedere se nel vostro profilo è già attiva, sarà sufficiente entrare nel Registro attività e cliccare sul pulsante che si trova in alto a destra: vi uscirà un menu di questo tipo
Come vedete, verso la fine della lista c’è anche la voce “Cerca”. Selezionando quella voce, si aprirà la cronologia delle nostre ricerche su Facebook, suddivisa per ora, giorno, mese e anno, più o meno come accade per qualsiasi altra sezione del registro attività. La cronologia delle ricerche, come il nome stesso suggerisce, contiene una lista di tutto ciò che abbiamo cercato su Facebook e corrisponde alla funzione analoga che troviamo in un motore di ricerca tipo Google. Con alcune differenze, a cui accennerò poi. Un esame della nostra cronologia, peraltro, ci dirà anche quando sia stata attivata per noi questa funzione: basta vedere a quando risale il primo dato presente. Il fatto che la cronologia si estenda nel passato fino al momento della nostra iscrizione a Facebook, in una sequenza di mesi vuoti che pare uscita da una scena di Shining, lascia supporre che, come per i messaggi e le sessioni di chat, anche le ricerche compiute su Facebook fossero schedate fin dall'inizio ma soltanto adesso è stato notificato agli utenti. Il che non sarebbe strano, trattandosi di un’abitudine consolidata presso la maggioranza delle aziende del settore. Sulla destra di ogni elemento della cronologia vediamo due icone: la prima è un lucchetto e ci informa che quell'elemento è visibile soltanto a noi (l’intera cronologia è accessibile soltanto a noi, almeno su questo lato dello schermo), mentre la seconda è un segnale di divieto. Cliccando su questo segnale di divieto, possiamo rimuovere l’elemento corrispondente della cronologia. In modo molto più pratico, però, possiamo cancellare l’intero contenuto della cronologia, cliccando sul pulsante “Cancella ricerche”, che troviamo nella parte alta della pagina. Non è specificato che tipo di cancellazione sia, ma sulla base dei precedenti possiamo ipotizzare che si tratti di una cancellazione “debole”: l’elemento rimosso sparirà dunque dalla lista visibile a noi, ma è tutto da dimostrare che sparirà anche dai server di Facebook. A titolo informativo, al momento non è possibile disattivare questa funzione. In futuro, magari, sarà possibile bloccare il salvataggio delle ricerche su Facebook, ma per adesso possiamo solo cancellare le ricerche dopo che Facebook le ha registrare e inserite nella nostra cronologia. E qui c’è una prima differenza, rispetto alla cronologia delle ricerche di Google: Google ti permette di disattivare questa funzione e impedire che le ricerche siano registrate in una cronologia, mentre Facebook non te lo permette, per adesso. In futuro si vedrà: lo schema classico con cui Facebook introduce le sue novità prevede prima una imposizione forzata della novità e poi, eventualmente, in base alla reazione degli utenti, può decidere di riconsiderare e/o modificare alcune opzioni di questa novità, correggendo un poco il tiro. Ma a cosa serve, in concreto, questa cronologia delle ricerche? Nel caso di un motore di ricerca, per noi utenti può essere utile, di tanto in tanto, recuperare i risultati di una vecchia ricerca, per non doverla ripetere e, soprattutto, per essere certi di ritrovare quel particolare risultato che ci serve, ma che abbiamo dimenticato di salvare. È più o meno la stessa logica alla base della Cronologia in un browser: non ricordiamo più il nome di quella pagina, che avevamo visitato due settimane fa, e così apriamo la cronologia e la cerchiamo lì in mezzo. La cronologia di un motore di ricerca funziona come un diario delle nostre ricerche. Nel caso di un sito come Facebook, invece, l’utilità di una cronologia è alquanto limitata, per il momento. Considerato, però, che Facebook e Google non sono proprio in un rapporto di amicizia e che Facebook, pian piano, si sta preparando a entrare nel mondo delle ricerche (cosa che certo non avverrà a breve, ma in futuro avverrà), l’aver introdotto una cronologia delle ricerche rappresenta solo una tappa di questa fase di espansione. Nel caso di Google, inoltre, la cronologia delle ricerche è utilizzata anche per personalizzare i risultati delle nostre ricerche, adattandosi ai nostri gusti e interessi: se dalla storia delle nostre ricerche risulta che noi siamo particolarmente interessati a un determinato campo, allora Google ci proporrà tra le prime posizioni i risultati di ricerca che provengono dal campo di nostro interesse; se di solito scegliamo i risultati che si trovano su un determinato sito (Wikipedia, per esempio), allora i risultati presi da quel sito saranno nelle prime posizioni delle nostre ricerche. E così via. Avevo già accennato a questa struttura, parlando di DuckDuckGo. Nel caso di Facebook, tutto ciò accade già. Quando cerchiamo una persona, infatti, Facebook ci suggerisce per prime quelle persone che cerchiamo più spesso, oppure con cui interagiamo di più (a conferma che Facebook ha registrato le ricerche fin dall'inizio ma solo adesso ci mostra la cronologia): l’introduzione della cronologia di ricerca, dunque, appare piuttosto superflua, per adesso, ma acquisterà un peso maggiore quando le funzioni di ricerca di Facebook si espanderanno. Staremo a vedere. Infine, la cronologia delle ricerche ben si spossa con le teorie complottistico-paranoiche (di cui non tratterò, perché non sono di mio interesse) e col data mining, a cui ho già accennato altrove e che rappresenta la vera potenza di un social network, sul piano commerciale e non solo. Parlare del data mining, però, significherebbe aprire una parentesi fin troppo grande e provvederò magari in un’altra occasione: in una sintesi estrema, il data mining permette la ricostruzione di un profilo quanto più possibile accurato di una persona, sulla base delle informazioni che quella stessa persona rende pubbliche attraverso la sua interazione col mondo che la circonda. Lascio a voi immaginare come questo si possa adattare a Facebook.
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