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la cucina di Monte Athos

Da Great

la cucina di Monte Athos

foto da qui


La cucina, al pari di internet è molto democratica; chiunque può fareo dire qualcosa, ele due cose abbinate producono la galassia di siti e blogs di cucina che a volte portano qualcuno a decidere di poter o voler pubblicare un libro, cosa che avviene spesso vista la miriade di libri di cucina, a mio parere tanti senza merito e forse pure inutili, altri, non molti per la verità, molto meritevoli.Non so ancora in quale categoria appartenga questo libro che ho visto di recente, no, non l’ho comprato, non intendo comprarlo ma mi ha incuriosito, visto che è stato scritto da un monaco del Monte Athos, Epifanios Mylopotaminos, buongustaio e amante del buon vino. Monaco al Monte da 38 anni, è anche cuoco e vignaiolo, autore e marketer, attività che lo portano a viaggiare molto, non solo in Grecia ma anche in Italia, in Germania, in Francia.

Quindi ora,  anche noi donne, severamente escluse da Aghion Oros (questo è il suo nome in greco, cioè Monte Santo), possiamo sbirciare nelle sue cucine e tra i suoi pentoloni.I monaci di Monte Athos non mangiano nessun tipo di carne da animali di terra. Non la vieta la chiesa ortodossa, ma il loro regolamento. Mangiano invece i pesci, i molluschi, i crostacei, e ovviamente tutte le verdure, frutta e cereali.In un regime alimentare dove si mangia di magro per 200 giorni all’anno, si può intuire come possa essere questa alimentazione. E' spiegato tutto dettagliatamente in 126 ricette, le più rappresentative dei monaci del Monte Athos, basate quasi esclusivamente sulla cucina tradizionale greca.Il libro è suddiviso in 3 capitoli: pesci, legumi e verdure, crostacei e molluschi. Accompagnano le ricette testi di 2 monaci, salmi, proverbi, storielle del Monte Santo. Una sorta di almanacco quasi, si potrebbe dire.Anzi, ripensandoci, forse lo compro!Se volete un esempio della cucina  eccolo qui:bamies con patate ghiachniPuliamo 500 gr. di  bamies e le mettiamo in una salamoia con un poco di aceto. Mentre sono nella salamoia, peliamo le patate e le tagliamo in pezzi grossi. Tritiamo 4 cipolle che facciamo appassire in 250 gr. di olio evo. Quando saranno appassite aggiungiamo l’aglio, le patate, le bamies e versiamo mezzo litro di acqua. Quando stacca i bollore, aggiungiamo 4 pomodori frechi che avremmo passato dai fori grossi della grattugia, abbondante prezzemolo tritato e pepe nero macinato fresco. Saliamo, copriamo la pentola e cuociamo finchè non evaporino i liquidi e resta solo l’olio. Pronto!


Nota: le bamies sono quei ortaggi che in Italia le troviamo  (con difficoltà)  con il nome di okra.

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