
Osvaldo Borsani, P40, poltrona a inclinazioni variabili, 1956
Uscirà a giorni, per i tipi di Skira editore e a cura di Giampiero Bosoni, L'eleganza discreta della tecnica, un volume che rende conto della storia della Tecno, un'azienda di cui si può dire riduttivamente che produce mobili per uffici. Quella nell'immagine qui sopra è un loro classico, così descritto nientepopodimeno che da Orio Vergani, nel primo catalogo commerciale del prodotto: “La P40 è una poltrona veloce, essenziale, elementare come la prima addizione: uno più uno, due. Figlia della ‘sdraia’, ha corretto tutti i difetti di sua madre, della sua vecchia madre di tela e legno, di vimini o di giunco. Ha eliminato i vizi della solennità e della presunzione delle sue antenate. Si piega in se stessa come un ventaglio. Accoglie con amabilità carezzevole l’Amica, e con comodità anche l’Amico più ingombrante. Può sparire per cancellare subito dalla casa il segno di una momentanea pigrizia. Offre la sua curva alla navigazione dei sogni, alle delizie e al ristoro del rilassamento. Per uno scrittore è la culla delle buone idee.”




