La Curia di Palermo apre le porte ai gay cristiani

Da Ganimede
da: www.siciliainformazioni.com del 15 maggio 2012 di Giulio Giallombardo

Un’apertura, seppur timida, c’è stata: gli omosessuali di fede cattolica potranno pregare in chiesa. Per la prima volta a Palermo la veglia per le vittime dell’omofobia sarà celebrata in un edificio di culto cattolico, che non sia la chiesa di San Francesco Saverio. La parrocchia di San Gabriele Arcangelo, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, giovedì 17 maggio alle 21, sarà teatro della preghiera interconfessionale per ricordare chi ha pagato con la vita a causa della propria sessualità.

IL “GRAN RIFIUTO” – Se pensiamo che appena un anno fa, la Curia di Palermo aveva vietato che la veglia si celebrasse in chiesa, un passo avanti, questa volta, è stato fatto per davvero. Il “gran rifiuto” del cardinale Paolo Romeo, motivato da quanto scritto nel paragrafo 17 del documento “Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omossessuali”, suscitò aspre polemiche nella comunità gay cristiana (e non solo), che celebrò comunque la veglia davanti ai cancelli della chiesa di Santa Lucia, rimasta simbolicamente illuminata, ma tristemente vuota al suo interno.

ARIA NUOVA – Questa volta, il segno tangibile di un nuovo atteggiamento da parte della Curia è la presenza alla veglia di padre Roberto Zambolin, vicario episcopale del 2° Vicariato, delegato per l’occasione dall’Arcidiocesi di Palermo. Ma non solo. Momento importante è stato, quest’anno, l’incontro in curia tra il vescovo ausiliare, Carmelo Cuttitta e un gruppo di rappresentanti della Comunità San Saverio e del gruppo Ali d’aquila, lesbiche e gay cristiani di Palermo, due fra i protagonisti ed organizzatori della serata di preghiera.

SODDISFATTI GLI ORGANIZZATORI - Per la prima volta a Palermo, – spiega Giuseppe Catalano, della Comunità di San Francesco Saverio – è nata una linea di comunicazione più diretta con l’arcivescovo e con il vescovo ausiliare. C’è stato un incontro ed un’apertura che fa sperare bene per il futuro. Si è trovata una mediazione, è bene dirlo, anche in virtù della presenza di don Carmelo Torcivia”. Stessa soddisfazione da parte dei ragazzi di Ali d’aquila. “Siamo di fronte ad un cambio di rotta, – commenta Fabio, un attivista del gruppo – adesso ci sono tutte le basi per avviare un dialogo. Il nostro obiettivo è quello di poter trovare, al di là di ogni discriminazione, un’esplicazione serena della nostra vita anche all’interno delle realtà ecclesiale”.

LA VEGLIA – Il programma della veglia prevede una prima parte dedicata alla lettura delle testimonianze di vittime di omofobia, lesbofobia e transfobia e, nella fase prettamente liturgica, la “lectio divina” sulla Prima lettera di Giovanni a cura della comunità Kairòs di Palermo e il sermone del pastore Alessandro Esposito della Chiesa Valdese di Trapani e Marsala su un brano del Vangelo di Marco.


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