Per lui è necessario rivedere l'indicatore della nostra economia per eccellenza: il Pil.
Il Pil infatti serve a quantificare le quantità di merci scambiate.
Quest'indice però, come tutti gli indici matematici, è sterile perché non fa alcuna differenza tra merci e beni.
Sembra infatti una banalità invece non lo è: le merci sono "oggetti o sevizi che si acquistano scambiandoli con denaro" mentre i beni sono "oggetti o sevizi che rispondono a un bisogno".
La chiave dell'idea rivoluzionaria di decrescita sta proprio nel fatto che "esistono beni che non sono merci e merci che non sono beni."
Da questa semplice distinzione parte l'intero movimento (http://decrescitafelice.it/)
Facciamo un esempio: un bene per l'economia può essere una casa coibentata male, essa infatti consumerà energia, sì ma in realtà quel che farà per davvero sarà sprecarla ma comunque questo farà crescere il pil.
Al contrario, un orto, che permetterà a chi lo coltiva di non acquistare più frutta e verdura al negozio farà abbassare il pil e quindi per l'economia sarà un male.
Certo, ma di che economia stiamo parlando? non certo di quella del buonsenso … in effetti però è esattamente così che stanno le cose.
E' chiaro ormai che, continua Pallante...
se vuoi continuare a leggere vieni sul nuovo sito di "Equo, eco e vegan*" il blog si sta trasferendo lì!
COMMENTI (1)
Inviato il 19 dicembre a 15:45
Dall’autore della teoria unificata dell’Universo fisico e mentale.
Molti miei lettori mi hanno pregato di dire qualche cosa di risolutivo anche in campo economico. Questo dire una parola risolutiva sulla crisi globale mondiale, a loro giudizio, sarebbe una sperimentazione concreta, della teoria unificata dell’Universo fisico e mentale. Questa loro richiesta mi ha preso alla sprovvista e richiederebbe un bel poco di tempo, per redigere un separato trattato, su questo nuovo argomento. Mi hanno però subito convinto, che la loro tesi è corretta. Concordo con loro, che risolvere il problema dell’economia mondiale, applicando la teoria unificata, è un valido banco di prova per la teoria. Volendo aderire quindi immediatamente a questo compito richiestomi. In occasione dell’ormai prossimo aggiornamento del mio sito, pronto per il 21/12/2012, ho deciso di approntare d’urgenza almeno una sintesi dei rimedi possibili. Ecco come affrontare la nuova epoca, che si apre luminosamente d’avanti alla nuova umanità nel terzo millennio.
Un termine nuovo è un buon inizio per una teoria, che s’identifica anche come nuova semantica dell’Universo. Chiariamo subito, che Decrescita non è un sinonimo della Recessione. La Decrescita è una scelta volontaria e organizzata, di una nuova economia selettiva, tra produzione utile ed inutile, desueta enuova, ecologica e dannosa. In parole semplici è la guerra dichiarata al degrado, allo spreco e alle produzioni inutili e/o dannose. Non sto parlando qui dello spreco del denaro, che è concetto elementarmente chiaro, ma sto parlando dello spreco delle risorse di energia ed elementi naturali, in danno dell’equilibrio naturale stesso. Potrà sembrare ora troppo semplice o presuntuoso indicarlo in poche pagine. Non è così! E’ invece un esercizio di umile verità, dire ciò che è risaputo da tutti gli attuali distruttori del genere umano. -Niente guerre; -Niente colonialismi economici e religiosi; -Solo liberi scambi culturali, con risvolti anche economici: di valori culturali e beni materiali, rappresentativi degli usi e costumi dei vari popoli; minimo scambio d’immigrazione di manodopera e tecnici; -Abbandono graduale ma veloce, dei combustibili fossili inquinanti, a prescindere dalle riserve ancora disponibili. Vengano pure abbandonate nel più breve tempo possibile; -passaggio all’idrogeno e all’ammoniaca, per la produzione pulita e libera di energia elettrica per le industrie; Per le auto il passaggio all’idrogeno e all’ammoniaca, dovrà avvenire necessariamente solo dopo e non prima, di aver fermato l’inquinamento industriale; L’energia pulita e a basso costo va applicata prima all’industria e alla fornitura d’energia elettrica. Per le auto sono maggiori i problemi di miniaturizzazione degli impianti nei vani motore ristretti, e presentano tempi lunghi per la trasformazione degli impianti e stazioni di distribuzione, dei nuovi carburanti; -rinuncia ai carburanti di origine agricola, prodotta da alimenti umani e animali; -riduzione drastica degli allevamenti bovini e dei pascoli ad essi dedicati, -incentivazione dell’alimentazione almeno prevalentemente vegetariana e degli allevamenti di pesce in mare; -riciclaggio delle materie prime, raccolta e smaltimento dei rifiuti affidati allo Stato, senza deleghe ed appalti a privati; -lo smaltimento rifiuti dovrà essere effettuato alle alte temperature con l’utilizzo di lance termiche, che residuano atomi e non molecole pericolose. La produzione di energia elettrica collegata, sarebbe l’altro rovescio utile della medaglia della decrescita programmata; -la produzione di energia come sopra e la costruzione di piccoli e medi impianti per l’autonoma produzione di energia elettrica, presso le singole industrie, dovrà divenire una produzione della nuova impresa di Stato. Invece di produrre debito pubblico, lo Stato dovrà produrre introiti, anche con la quotazione e l’azionariato in borsa, potendo così ridurre nel tempo le tasse, fino anche a quota zero; -La ricerca, la scuola e l’Università dovranno divenire la prima risorsa economica dello Stato, che potrà vendere ai privati i risultati della ricerca e dello studio applicati; -L’edilizia, il mercato immobiliare, il restauro archeologico e dei monumenti, il restauro dell’edilizia civile e pubblica, con l’adeguamento alle norme antisismiche, l’edilizia carceraria, l’edilizia di riattamento delle proprietà immobiliari dello stato, da destinarsi ad usi pubblici: Asl, Ospedali, Carceri, Istituti di ricerca, Caserme, Case popolari, Rifacimento degli argini, Pulizia dei corsi d’acqua, Stabilizzazione geologica ecc.., devono essere eseguite come principale opera di decrescita organizzata, da finanziarsi con la lotta all’evasione fiscale e la riduzione delle tasse. Il prelievo va trasferito essenzialmente sui consumi, via, via, di maggior valore voluttuario, (beni di lusso), e ridotto sui beni buoni; -L’ edilizia nuova va limitata al massimo e riservata alle sole opere pubbliche indispensabili, come le infrastrutture. Le nuove quote di edilizia concesse, dovranno derivare esclusivamente dai volumi degli abbattimenti già eseguiti; Abbattimenti da incrementare; -Le gare di appalto per le opere pubbliche, dovranno avvenire presso le prefetture, con controlli preventivi delle competenti autorità giudiziarie, su progetti e proposte delle amministrazioni locali; -Dovrebbe prevalere sulle autonomie locali, la forma delle organizzazioni di gestione diretta dello Stato, tramite i suoi compartimenti, in merito di: scuole, strade, ed infrastrutture; -Se si dovesse scegliere realmente di ridurre le autonomie locali, sarebbe molto più economico e storicamente giusto, eliminare le Regioni e mantenere ed ampliare le Province e le Città Metropolitane, riducendo comunque anche il numero delle Province a favore delle città metropolitane; -Si dovrà modificare la costituzione, aumentando i poteri del presidente del consiglio sui suoi ministri, alla maniera dei sindaci sui suoi assessori. Si dovrà passare ad una sola camera, con meno deputati ancora del numero attuale dei senatori; -I senatori a vita dovranno essere una rarissima eccezione ed insieme agli alti magistrati devono entrare negli organismi dello Stato, senza dare prevalenza di maggioranza ad alcuna forza politica in particolare; -la produzione di legname e l’abbattimento delle foreste dovrebbe essere affidata ad un organismo sovrannazionale, che abbia gli strumenti ed il potere di vietare le importazioni di legname dai paesi, che non rispettano le disposizioni internazionali in merito; -la moneta unica, i poteri reali di banca centrale, e gli stipendi ed i redditi europei unificati tra i vari paesi d’Europa, sarebbero un bel passo in avanti per l’equilibrio dell’intera economia mondiale, che ne trarrebbe esempio e magari futura volontà, di aderire alla moneta e alla banca unica mondiale. Potrebbe bastare ed avanzare, quanto sopra per aprirci al futuro. L’essenziale di tutto quanto sopra, parte dall’abbandono del petrolio e del carbone. La fase transitoria potrebbe essere sufficientemente affrontata, con le attuali riserve di gas, e di carbone pulito, molto meno inquinanti di petrolio e carbone comune. La nuova economia produrrebbe milioni di posti di lavoro e di nuovi redditi da lavoro dipendente a tempo indeterminato. Applicandoli a questa immensa opera di ricostruzione, che fa decrescere gli sprechi e che fa crescere l’economia ad impatto zero. Ovviamente a tale sviluppo dovranno dedicarsi i governi e gli stati nazionali, che dovranno mettersi in concorrenza spietata con i petrolieri, ed entrare pesantemente nell’economia reale, riducendo progressivamente la finanza virtuale degli speculatori. I petrolieri e gli speculatori saranno spinti così, ad abbandonare essi stessi le energie inquinanti e la finanza speculativa, trasferendo i propri capitali e le proprie risorse tecnologiche, nel mercato già avviato dai governi e dagli stati sovrani. La politica avrà di nuovo il controllo dei destini dei popoli e prevarrà nuovamente sulla finanza e sul mercato disastroso dei consumi inutili. La stessa industria automobilistica troverà energia e capital,i per entrare anch’essa nel mercato dell’energia pulita e potrà risolvere da sola i problemi di crescita selvaggia, applicando a se stessa la decrescita, che porteranno alla nuova economia, compatibile con le energie pulite e rinnovabili. Sembra fantascienza ma è solo concorrenza tra lo Statoche è di tutti e da indirizzo dell’economia generale con quella propria di stato. La rinnovata guida dell’economia privata, con i capitali pubblici non è comunismo, ma nazionalismo alla francese, allargato contemporaneamente a tutti i paesi europei. Gli stati sono i soli Enti, che hanno capitali e risorse tali, da potersi riappropriare del potere democratico e togliere il potere ingiusto a finanza e petrolieri. Ovviamente questa politica sarà possibile da essere iniziata autonomamente, anche da uno solo dei paesi europei, sia restando nel mercato europeo alla maniera degli inglesi, che uscendone momentaneamente, per dare comunque un impulso contro il predominio di petrolieri e finanza virtuale, con una ripresa dell’economia reale.
Dal sito “Il tachione il dito di Dio. Nessuna fine del mondo sta per avvenire! Il 21/12/2012 ha inizio una nuova conoscenza, per una nuova Era. Il 21/12/2012 verrà aggiornato e completato il sito: http://www.webalice.it/iltachione Diffondi questa buona notizia
Saluti affezionatissimi a tutti e buon inizio della nuova Era, da parte di Vincenzo Russo, il neo eleatico pitagorico.