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La delega al governo ed i social network: un referendum continuo

Creato il 23 marzo 2012 da Pippoferrante

La delega al governo ed i social network: un referendum continuoLa mia breve ( nove mesi) esperienza come Assessore alla Comunicazione della Città di Bagheria, mi fa leggere l’articolo di Vittorio Zucconi pubblicato su “La Repubblica” di oggi, 23 marzo, dal titolo “Come è difficile governare ai tempi di Twitter” in maniera diversa, rispetto al semplice lettore. Mi sento chiamato in causa direttamente. Dice in sintesi Zucconi, riferendosi ad una polemica avviata con un twitt dal Sindaco di New York Bloomberg, che il problema non è tanto nell’incubo “referendum” che i social rappresentano su ogni azione intrapresa da chi governa (cosa che si verifica anche nel caso di una piccola città come Bagheria, attiva nei social con un gruppo su Facebook) ma, quanto, sulla prevalenza del negativo.  La descrizione è molto pittoresca: “la implicita superiorità dell’opposizione che la natura stessa di questi nuovi mezzi stimola ed esalta“. Un effetto sfogatoio dove frustrazioni, rabbie, delusioni, polemiche tende a superare facilmente i messaggi di consenso ed approvazione.

Il problema a mio avviso, sta nel fatto che i cittadini che usano i social vogliono certamente dialogare con le amministrazioni, ma soprattutto, vogliono trovare riscontro nelle loro segnalazioni. Vogliono trasferire il forte senso di democrazia che questi strumenti rappresentano, nelle scelte sul territorio. Vogliono “contare” in queste scelte, vogliono  costruire,  insieme  a chi governa, per condividere. O meglio condividere per costruire. Questo senso di “referendum” dovrebbe, invece, essere assunto come termine principe dell’azione di governo. Utilizzarlo come elemento principale di una “metodologia di governo” nuova.

 



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