A me questa nuova forma di democrazia non piace, sembra più una pseudo-democrazia. Eppure sono un uomo del mio tempo, fortemente informatizzato e connesso, ampio utilizzatore del web. Ma non ritengo il concetto di democrazia partecipata da casa, tanto promosso dalla nuova politica, una forma realmente rappresentativa.
Votare da casa sul web si può, intendiamoci, ma con tutte le misure atte a certificare la veridicità e l’attendibilità del voto, tramite attestazioni serie e riscontrate. Un voto dato online per decidere, ad esempio, il candidato Presidente della Repubblica senza certificare chi vota lascia il tempo che trova, anzi, può essere dannoso in quanto passibile di manipolazioni non verificabili.
Nello stesso tempo il voto online non può essere inteso come garanzia di rappresentatività in quanto esiste ancora una larga fetta di popolazione che può essere considerata non informatizzata e, quindi, priva dei mezzi necessari per esprimersi. Le consultazioni così realizzate, quindi, escluderebbero questa parte di elettori che, pure, hanno il diritto di potersi esprimere al pari di chi ha accesso alla rete.
Luca Craia