Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’anno 2020 la depressione sarà la seconda malattia più diffusa, dopo le malattie cardiovascolari, in tutto il mondo, Italia compresa. Le sindromi depressive colpiscono soprattutto la popolazione anziana (over 65) e il numero di anziani sofferenti di depressione è destinato a salire per il progressivo invecchiamento della popolazione.
In Italia almeno 1,5 milioni di persone soffrono di depressione, mentre il 10% della popolazione italiana, cioè circa 6 milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta, nel corso della loro vita, di un episodio depressivo.
Per quanto riguarda la diffusione in rapporto al sesso, le donne, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni, sono colpite in misura doppia rispetto agli uomini. Le statistiche dicono che se una persona ha avuto un episodio depressivo, ha il 50% di probabilità di averne un altro nell’arco della sua vita. Questo significa che metà delle persone che hanno avuto un episodio depressivo, una volta guariti, poi stanno bene per sempre. Se l’individuo ha avuto due episodi depressivi, la probabilità che ne abbia un terzo sale al 75%. Questa percentuale raggiunge il 90% se la persona ha avuto tre episodi depressivi. Quando gli episodi depressivi diventano quattro o cinque o di più è praticamente sicuro che si avranno altri episodi. Le ricadute hanno un andamento prevalentemente stagionale e sono statisticamente più frequenti nei mesi di marzo–aprile e ottobre–novembre.
A causa dei molti pregiudizi presenti nei confronti del disturbo depressivo, solo il 25% dei pazienti (cioè uno su quattro) consulta lo specialista cui compete la cura, cioè lo psichiatra. Eppure nella maggior parte dei casi le fasi acute del disturbo, con un’adeguata terapia, regrediscono nel giro di 4–6 settimane.
Dopo la nascita di un bambino può capitare che la donna si senta triste senza motivo, irritabile, incline al pianto, “inadeguata” nei confronti dei nuovi ed impegnativi compiti che la attendono. Nella maggior parte dei casi tale stato d’animo è del tutto fisiologico e nel giro di pochi giorni questi sentimenti negativi passano. Si parla in questi casi di “baby blues” (depressione post–partum) e si stima che circa il 70–80% delle donne ne soffra. In più del 90% dei casi i pazienti depressi, soprattutto anziani, presentano sintomi somatici: mal di schiena, mal di testa, dolori, sintomi gastroenterici. Nel 50% dei casi i sintomi della serie depressiva sono presenti assieme a quelli della serie ansiosa. La maggior parte delle persone che soffrono di depressione presenta forme lievi o moderate e è restia nell’intraprendere cure farmacologiche di lunga durata, anche per i pesanti effetti collaterali che comportano.
Poter affrontare sia la depressione che l’ansia con il supporto di un rimedio naturale può essere di aiuto.
I principi attivi titolati di Iperico, Rodiola e Griffonia, insieme al preziosissimo estratto di Zafferano, fanno di Natural Act Umore un prodotto indicato proprio per favorire il benessere mentale ed il normale tono dell’umore. La depressione è una patologia dell’umore, tecnicamente un disturbo dell’umore caratterizzata da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che sono in grado di diminuire in maniera da lieve a grave il tono dell’umore, compro met tendo il “funzionamento” di una persona, nonché le sue abilità ad adattarsi alla vita sociale. La depressione non è quindi, come spesso ritenuto, un semplice abbassamento dell’umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno.
Natural Act Umore, dai laboratori Sangalli, lo trovate nello shop
Magazine Rimedi Naturali
Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’anno 2020 la depressione sarà la seconda malattia più diffusa, dopo le malattie cardiovascolari, in tutto il mondo, Italia compresa. Le sindromi depressive colpiscono soprattutto la popolazione anziana (over 65) e il numero di anziani sofferenti di depressione è destinato a salire per il progressivo invecchiamento della popolazione.
In Italia almeno 1,5 milioni di persone soffrono di depressione, mentre il 10% della popolazione italiana, cioè circa 6 milioni di persone, hanno sofferto almeno una volta, nel corso della loro vita, di un episodio depressivo.
Per quanto riguarda la diffusione in rapporto al sesso, le donne, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni, sono colpite in misura doppia rispetto agli uomini. Le statistiche dicono che se una persona ha avuto un episodio depressivo, ha il 50% di probabilità di averne un altro nell’arco della sua vita. Questo significa che metà delle persone che hanno avuto un episodio depressivo, una volta guariti, poi stanno bene per sempre. Se l’individuo ha avuto due episodi depressivi, la probabilità che ne abbia un terzo sale al 75%. Questa percentuale raggiunge il 90% se la persona ha avuto tre episodi depressivi. Quando gli episodi depressivi diventano quattro o cinque o di più è praticamente sicuro che si avranno altri episodi. Le ricadute hanno un andamento prevalentemente stagionale e sono statisticamente più frequenti nei mesi di marzo–aprile e ottobre–novembre.
A causa dei molti pregiudizi presenti nei confronti del disturbo depressivo, solo il 25% dei pazienti (cioè uno su quattro) consulta lo specialista cui compete la cura, cioè lo psichiatra. Eppure nella maggior parte dei casi le fasi acute del disturbo, con un’adeguata terapia, regrediscono nel giro di 4–6 settimane.
Dopo la nascita di un bambino può capitare che la donna si senta triste senza motivo, irritabile, incline al pianto, “inadeguata” nei confronti dei nuovi ed impegnativi compiti che la attendono. Nella maggior parte dei casi tale stato d’animo è del tutto fisiologico e nel giro di pochi giorni questi sentimenti negativi passano. Si parla in questi casi di “baby blues” (depressione post–partum) e si stima che circa il 70–80% delle donne ne soffra. In più del 90% dei casi i pazienti depressi, soprattutto anziani, presentano sintomi somatici: mal di schiena, mal di testa, dolori, sintomi gastroenterici. Nel 50% dei casi i sintomi della serie depressiva sono presenti assieme a quelli della serie ansiosa. La maggior parte delle persone che soffrono di depressione presenta forme lievi o moderate e è restia nell’intraprendere cure farmacologiche di lunga durata, anche per i pesanti effetti collaterali che comportano.
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