La deriva Corsa di iRS
Creato il 13 dicembre 2010 da Zfrantziscu
Quel che sta accadendo in questi giorni in iRS non è il dramma privato di un centinaio di suoi attivisti, è quello di migliaia di giovani che hanno speso energie e intelligenza e passione per costruire il movimento che avrebbe dovuto portare la Sardegna all'indipendenza. E si trovano di fronte a una deriva Corsa nel peggiore dei casi o, nel migliore, dentro una commedia che ricorda da vicino il Nekrasov di Jean Paul Sartre.In Corsica, il movimento indipendentista – oggi passabilmente unito – ha attreversato per anni la tragedia, tale perché ci sono stati anche morti ammazzati, della lotta fratricida e delle scissioni a catena con la nascita di micro organizzazioni. La commedia di Jean Paul Sartre si svolge, con toni più soft, negli ambienti dell'indipendentismo ucraino ma con esiti simili, anche questi fatti di scissioni molecolari e di reciproche scomuniche. I giornali sardi hanno descritto e continuano a descrivere l'oggetto del contendere fra i due gruppi, quello di Gavino Sale e quello che fa capo alla segreteria, per altro dimissionaria. Gli scambi di feroci accuse e il minacciato ricorso alla magistratura per derimere i contrasti, soprattutto per chi ne legge sui giornali, hanno per chi li osserva dall'esterno poca importanza. E certo non invogliano a simpatizzare per l'una o per l'altra fazione. Il problema che semmai interessa tutti noi, o almeno quanti di noi hanno in mente un processo di autodeterminazione della Sardegna, è questo: il modo in cui iRS si è andato costruendo è indifferente rispetto agli esiti di questi giorni?Una struttura piramidale, fatta di elettori, simpatizzanti, membri candidati, iscritti cooptati in gran misura dai dirigenti può trasformarsi in una associazione democratica? E che modello di democrazia può essere quello in cui i dirigenti scelgono, in tutto o in gran parte, coloro che dovranno scegliere i gruppi dirigenti? Mi è capitato di leggere qualche giorno fa un vibrante articolo di Michela Murgia in difesa di una fazione contro quella di Sale. “La sua [di Gavino Sale] proposta di allargare smisuratamente il numero dei votanti mira infatti a ribaltare gli equilibri interni dando diritto di voto a persone impreparate che non hanno la minima idea di cosa abbia voluto dire nell’ultimo anno cercare di arginare le sue derive personalistiche, giocate spesso in spregio di ogni decisione comune.”Solo le persone “preparate” (in che cosa e da chi?), quelle che sono andate a catechismo, hanno il diritto di voto? La Chiesa pretende che chi fa la cresima sia indottrinato alla scelta che vuol fare. È naturale, ma la Chiesa non si dà arie di organizzazione democratica. C'è piuttosto un'idea di setta nelle parole della scrittrice che, è vero, è solo una simpatizzante, non parla a nome di iRS. Il fatto è che quanti hanno titolo a parlare per quel movimento sono stati zitti, autorizzando chi osserva da fuori a pensare che quella espressa da Murgia sia l'idea del gruppo dirigente. Del resto, le due assemblee delle contrapposte anime di iRS, ad Abbasanta a favore di Sale e a Cagliari a favore della segreteria, sono la dimostrazione plastica di due concetti di vita democratica. Sale ha riunito, pubblicamente e davanti alle telecamere, i suoi sostenitori, due o trecento persone. Gli attivisti, un centinaio, si sono riuniti a porte chiuse. Nella assemblea pro Sale è venuta alla luce l'esistenza di una struttura informatica, diciamo così, riservatissima a cui ha accesso solo un molto ristretto gruppo di militanti. Questo gruppo si è scambiato, fidando sulla riservatezza, mail di fuoco contro Gavino Sale per prepararne l'ostracismo. Il testo di queste comunicazioni è stato reso pubblico nell'assemblea di Abbasanta ed è disponibile nel sito Ventirighe. Dall'altra parte, l'imbarazzo per questa brutta pagina di lotta intestina è stato vinto con la minaccia di denuncia alla magistratura della violazione di corrispondenza privata. Inconsapevolmente denunciando una natura settaria e piramidale di iRS, all'interno del quale solo pochi eletti hanno il diritto a conoscere i termini di una battaglia politica interna e di parteciparvi. Non ci può essere alcuna soddisfazione nel vedere in quanto è successo la conferma di dubbi e preoccupazioni per la deriva che appariva evidente e che in molti abbiamo denunciato, con grande affetto per le migliaia di giovani che credevano di aver trovato in iRS un luogo in cui coltivare le proprie passioni politiche e culturali. C'è invece la speranza che il loro patrimonio di idee non si disperda in quella che a me appare sempre più una deriva Corsa.
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